mercoledì, febbraio 25, 2004

 

Something else...

..Il mio cane ululava chiuso fuori. vedevo la sua ombra dietro al porta a vetri.
Disperato. Ululava.

Vorrei poter urlare anche io ogni tanto. Vorrei davvero urlare per una volta. Poter far uscire in un colpo solo milioni di cose. Buttarle. Fuori. Al freddo.
Sì, in questo freddo che ti fa gelare le mani, che ti fa capire che dopo tutto sei vivo.

E mi accorgo che la vita
scivola e si sgretola nelle mie mani.

In piedi, davanti al tempo,
ho le mani insanguinate.
La vita,
la mia forse,
sanguina.


Piccoli rumori di una casa vuota. Proprio come me. Non capisco. E quando non capisco....sono vuota. Rapita dal timore e catturata dalle domande.
Ma viviamo davvero?
Io. ora, adesso sto vivendo?
Vivo anche se a scuola va tutto a rotoli?
Vivo anche se amo, amo tanto?
Vivo anche se faccio cazzate?

Lo so, non lo merito. Ma vorrei tornare indietro. Non per sistemare le cose che ho sbagliato. Non di tanto. Non per porre rimedio ad un errore,
Vorrei solo tornare indietro di qualche ora.

Gira e rigira, torno ancora al mitico vorrei

Sì, cazzo...vorrei tornare indietro e dirti -vengo con te!
E in quel freddo camminarTi accanto. Distante. Ma vicina, tremendamente vicina.
Non per riempire il vuoto che sento ora, no, non è per me...
Percorrere quei pochi metri che ti separano da casa, per stare in silenzio. Zitta (come solo io non so stare:). Accanto a Te.
Per poter dire ora, che ci sono stata. No, non per me.

La vita sanguina, ogni giorno.
Cade. E sanguina.
Ma oggi, la mia vita, come ieri sanguina.
Piange lacrime di sangue.


Vuota dentro. Perchè sono due giorni che ho bisogno di un'abbraccio. Uno solo per sentire che ci sono.
Sì, sono egoista ed egocentrica.
Ma non sento piu la terra sotto i piedi. Non sento il mio peso nella realtà.
Non capisco cosa succede, perchè no, un'altra volta no...non ho intenzione di perdere un'altro anno., non capisco cosa vuole la vita. Quella che sanguina, senza un perchè.
Non capisco cosa è la vita. Perchè sono divisa, divisa, divisa. Da una parte ci sono io, seduta su un banco di scuola. Sommersa dalle risa e dalla falsa felicità. Io alla lavagna, io durante un compito. Io il pomeriggio a casa a studiare mentre spero in uno squillo che non arriva.Io che annaspo, che non mi pongo domande e continuo a correre. Su e Giu. Su e Giu. Io che non so di essere io che mi alzo esco, prendo freddo, sento caldo. Dormo il pomeriggio, vado a danza senza voglia. Piango dormo. Mi alzo rido.

Poi ci sono Io. La maledetta.
La parte peggiore di me.
Quella che si accorge che c'è una vita e si domanda cos'è. Ci sono Io...che ho bisogno di un bacio, solo uno, per accorgermi di essere.
Ci sono Io che ho bisogno di questa stanza, Io che vorrei urlare. Io, Io, Io che non sono e sono.
Io che capisco che la vita, non è quella fatta di cinque ore. Io che mi rendo conto che tutto questo scrivere mi illude di essere brava. Io, solo Io. Nella mia minuscola via, a camminare. Pensando, Pensando.
Io che ti sono accanto, silenziosa e senza parole, Io che scrivo post spazzatura, che sorrido davanti ad una mattina con le nuvole rosa, Io che ...

..che in questo vuoto mi ritrovo.
Chiusa in una scatola mi sento, Libera.
Nascosta nel buio, Ti amo.

Io che dipingo cieli che non vedo,
e racconto storie che non sono.

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