martedì, gennaio 29, 2008

 






just suppose
these women have no other reality
than fragments of a faun's deluded mind.

[stephane mallarme]

giovedì, gennaio 24, 2008

 

che l’unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente

il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l’appetito la sete l’evoluzione in atto
l’energia che si scatena in un contatto


[lorenzo cherubini - fango]

lunedì, gennaio 21, 2008

 


I got a question mark
you got a need to always take some shoot in the dark
I don't have to make pretend the picture I'm in is totally clear
you think that all things have a way they ought to appear


[elliot smith - a question mark]

sabato, gennaio 19, 2008

 

lunedì, gennaio 14, 2008

 
– La Groenlandia. Mi ha sempre insospettito quel posto.
– Cosa vuoi dire?
– È lì che Chuckie era di stanza con l’Air Force, ammesso che ci sia stato
davvero.
– Perché non dovrebbe esserci stato?
– Tu hai mai conosciuto personalmente qualcuno che sia stato in Groenlandia?
– No, – disse Eleanor.
– Be’, neanch’io, lascia che te lo dica. E non è mai capitato a nessuno di
quelli con cui ho parlato ultimamente.
– Credo che ci sia una grande città, una capitale.
– Tu credi che ci sia una capitale. Sai come si chiama?
– No, non lo so.
– Hai mai guardato la Groenlandia su una carta geografica?
– Credo di sì. Un paio di volte forse.
– Ti sei accorta che non ha mai le stesse dimensioni, su due carte
geografiche diverse? Le dimensioni della Groenlandia cambiano da una carta
all’altra. Cambiano anche da un anno all’altro.
– È grande, – disse lei.
– È molto grande. È enorme. Ma talvolta è un po’ meno enorme, a seconda
della carta che consulti.
– Credo che sia l’isola più grande del mondo.
– L’isola più grande del mondo, – disse Marvin. – Ma non conosci nessuno che
ci sia stato. E le dimensioni continuano a cambiare. E c’è di più, senti
questa, cambia anche la posizione. Infatti, se guardi attentamente prima una
carta geografica e poi un’altra, sembra che la Groenlandia si sposti. È in
un punto leggermente diverso dell’oceano. Il che dimostra la giustezza della
mia convinzione.
– E quale sarebbe la tua convinzione?
– Be’, me l’hai chiesto tu. Allora, secondo me, i segreti più grandi li
abbiamo proprio sotto il naso e non ce ne accorgiamo.
– E qual è il segreto della Groenlandia?
– Primo, esiste sul serio? Secondo, perché continua a cambiare dimensioni e
posizione? Terzo, come mai non si riesce a trovare nessuno che ci sia stato
personalmente? Quarto, una decina di anni fa, un B-52 precipitò sull’isola,
ma non misero forse tutto a tacere, tanto che non si è mai saputo se a bordo
ci fossero armi nucleari?
Marvin disse nuculari.
– Quindi pensi che la Groenlandia abbia una funzione e un significato
coperti dal segreto. Del resto tu pensi che tutto abbia una funzione segreta
e un significato recondito – disse Eleanor.
– Più l’oggetto è grande, più è facile nasconderlo. Come ci si arriva in
Groenlandia? Che nave si prende? Dove si trova un aeroporto che abbia un
volo per questa famosa capitale di cui nessuno conosce il nome e che nessuno
ha mai visitato? E stiamo parlando della capitale. Che dire delle zone
sperdute? Tutta quell’isola enorme è una grande zona sperduta. Di che colore
è? È verde? L’Islanda è verde. L’Islanda si vede alla tv. Si vedono le case
e la campagna. Se l’Islanda è verde, di che colore è la Groenlandia, bianca?
Lo chiedo solo perché non lo chiede nessun altro. Non è che io abbia
interessi personali in quel posto, però guardo il canale dei documentari e
vedo tribù che si coprono il corpo di fango in Nuova Guinea e vedo quei cosi
selvatici, gli gnau, che si accoppiano in una valle africana.
– Gli gnu – lo corresse Eleanor.
– Ma non vedo mai niente sulla Groenlandia.


[Underworld - Don DeLillo]

nb
per chi se lo chiedesse, me lo sto chiedendo anche io. non so che è successo ma blogger ha fatto sperire il mio post. cioè, il post prima di questo. niente di male, visto che non mi convinceva comunque.
mentre indagavo per capire che era successo mi è parso di capire che il mio blog festeggia gli anni, cinque per la precisione.
e a dirla tutta la prima cosa che ho pensato è stato che forse è ora di lasciarlo in pace, che questo posto spesso mi fa scrivere cose in cui non sempre mi ci rivedo. si prende un po' gioco di me.
così, buon compleanno a lui...mentre io mi prendo il diritto di pensarci su.

venerdì, gennaio 11, 2008

 


ho l'impressione che oggi la mia casa tremi. piu del necessario. piu del normale.

mercoledì, gennaio 09, 2008

 














se proprio non avete nulla da fare guardate qui o qui.

martedì, gennaio 01, 2008

 

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