venerdì, aprile 29, 2005

 
Al momento vorrei solo essere trasparente per vivere in una
realtà che non prude, in una realtà fasulla che non da allergia.
E mi rendo conto che la malattia del mondo sono i. Io sono l'erba matta di questo campo trasandato.

Blue Velvet
pesante e
denso.

Cade dal cielo
su questo mondo
di carta.

Un palcoscenico
vuoto.
Polveroso,
scambiato
per l'intervallo
di un'opera
d'anniversario.

Blue Velvet
liscio e
pulito.

Magnificienza
di un passato
dimenticato.
Cala su
un mondo
addormentato
dimenticato
da Dio.

Essere supremo
e
creatore
di un illusione
micidiale.

Pittore di
un'avanguardia
suicida.

sabato, aprile 23, 2005

 
La cronaca della partita su Sky, rimboma per tutta la casa, gli occhiali nuovi pagati un occhio della testa mi fanno sentire un po ubriaca, ma sono così belli che gli si perdona tutto, la ragazza del Blockbuster aveva così voglia di lavorare che non ha neanche controllato nel cassetto e mi ha snobbato sbattendo, negativamente la testa, così mi sono accontentata di Ferro3 e ho rinuncito alla parte I del Padrino.
Avevo un po volgia mi mafia qst sera...amen.
Il telefono squilla e la mamma corre, dicendo "è per me, è per me". Il fidanzato la chiama tutte le sere alla stessa ora...è riuscita a trovarsi un nuovo uomo.
E io, qui, imperterrita...da sola, sognando di notte cose indicibili e con la consueta comvinzione che sto bene anche così...

Ebbene sì, alla fine mi sono presa gli occhiali tanto desiderati...mi guardavano da mesi, tanti mesi, dalla vetrina in corso vittorio emanuele, e settimana scorsa alla fine mi sono decisa...

Avrei così tanta voglia di raccontate tutto a qualcuno. E forse per vergogna, vorrei raccontare tutto nascosta, per non far vedere chi sono...e confessare tutto quello che non riesco a dire neanche a me stessa.
E' un periodo così, con una volgia matta di rivedere tutto il Padrino, che ho un po dimenticato, con una volgia tremenda di trovare un bel libro da leggere (Anna karenina, mi piace tantissimo, ma è troppo scomodo da leggere di nascosto sotto il banco :-) , e non vedo l'ora di liberarmi di questa scuola, di poter finalmente trovare qualche cosa di davvero interessante da studiare.
E sì, di passare tutta la notte a vedere film dietro a film, e ho una lista interminabile di cose che ho voglia di vedere e rivedere.
Non ho assolutamentevolgia di studiare fenomeni sismici e fenomeni vulcanici, e non ho volgia di fare matematica. Lo so, ho quasi finito...ma è facile dirlo, esserci dentro è tutta un'altra cosa.

Ho voglia di veder ballare ancora i ragazzi ( a sì, ho visto Mozartando, lo spettacolo dell'Accademia della Scala, Fabrizio ha ballato il passo a due di Raymonda, ed è stato divino...ora se ne vanno a Bolzano!), ho volgia di andare a teatro, c'è Aspettando Godot, e non voglio perderlo...

Sogno Luca, il mio compagno di banco e progetto un'incurisone giovedì sera al PAC, dove si entra gratis...così riesco a vedermi un'altra bella mostra di quelle fuori di testa come piacciono a me (l'ultima è stata quella all Triennale, e ho coinvolto anche Fabrizio: Gaetano Pesce, il rumore del tempo)

E il tempo passa, devo scrivere per Akkuaria qualcosa sullo spettacolo dell'Accademia, devo iniziare a scrivere la mia tesina (sul balletto "Excelsior", scrivere la ricerca di St. dell'Arte sulla PopArt e scrivere la mia -puntata- per la storia a tre mani con Ale e Max...

...il mondo gira, il tempo corre e io sogno, sogno come mai non ho fatto...

martedì, aprile 12, 2005

 
Ogni tanto bisogna abbassare le armi e lasciarsi uccidere.

Trafitta da pallottole
d'oro
vedrai di nuovo
la vita.

Al centro della
morte,
la luce di un
faro
candido, bianco
ti lascerà intravedere
un fiore.

Gocce di sangue
caldo,
colato da un
cielo
di nubi
nere.
Lacrime di
cristallo,
preziose come
diamanti
che cadono,
pericolose
mortali.

There will be a sun, a sun of shadows.

Chissà come, mi ritrovo a scrivere come se nulla fosse e come se non ci fossero barriere linguistiche.
Accosto parole così stupide, così cattive e così tristi.
Chissà cosa potrei dire sotto ipnosi: chissà cosa penso di me, davvero...e cosa del mondo.
In fondo tutto quello che scrivo è come un fiume, intimo, filtrato da questa mano e da questo inchiostro nero.

Sarebbe come scoprire il vero colore del cielo, o scoprire il profumo di Dio.




Sarebbe bello vivere la
propria vita con
la semplicità
dell'ossigeno.

Lasciare i pensieri,
infuocarsi a
piacimento senza
mai bloccarli,
incatenati a fasulli
pali di moralità.

Urlare di dolore
senza vergogna,
piangere e
sorridere con
consapevolezza.

Invidiare gli
specchi dubbiosi
che disegnano
corpi super-accessoriati.

Cancellare le voci
inopportune di
cheerleader
incapucciate.

Tatuarsi i blasfemi
versi
di un'adolescenza
addolorata da
punizioni di self-control.

Chiudersi in galere,
della gestapo
scoprendo di
essere colpevoli
del genocidio
di Atlantide.

Pugnalarsi le membra
fino a trovare una
nuova vita,
firmata e
venduta all'asta,
per una beneficienza
bonaria.

(12.04.2005)

giovedì, aprile 07, 2005

 
La temperatura si fa più mite...in giardino il ciliegio iniza a diventare sime ad un vecchio canuto, e regala un sorriso ogni volta che lo si guarda. Ma anche lui invecchia piano piano, inizia a chiederci scusa per la povertà di frutti rossi e succosi che ci regala...ma il tempo passa per tutti, anche per lui che lì, immobile e fiero è ormai da cinquant'anni.

Io, torno da Napoli con in mente un viaggio in treno che come sempre ha riservato sorprese,
torno con dentro una nuova vitalità, una nuova voglia di essere milanese. Di essere nata alle porte di una città che non sarà certo immagine del luogo che sogno, che certo non è come una delle grandi capitali che ho nel cuore e non è certo come New York...ma che rimane sempre Milano, con la sua nebbia di fumo, con la sua metropolitana e le sue scritte sui muri. Ma rimane sempre Milano.

Ho passato il pomeriggio al Filodrammatici, assistendo alle prove del secondo appuntamento de "I segreti di Milano", spettacolo bellissimo che non vedo l'ora di vedere per intero in scena.
Ho avuto anche la sfacciataggine, di chiedere una copia del copione che con gioia l'aiuto regista mi ha donato.
E oggi, straiata ai piedi del mio letto l'ho mangiato...immaginandomi gli attori che avevo "conosciuto" il pomeriggio prima, recitarli..ricoperti di sudori e divorati dalla fame...proprio come li ho visti io.
E così, consiglio a tutti quelli a portata di sputo di farci un pensiero. Saranno al filodrammatici, per un po di recite e lo spettacolo merita, davvero!

Mi hanno confermato gli inviti per il Giuditta Pasta di Saronno, così riesco ad incastrare tutto per bene: domenica 17, a Saronno per vedere l'Aterballeto con coreogrfie di Bigonzetti e Forsythe e lunedì 18, al Teatro Manzoni, per lo spettacolo della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala...per vedere Fabrizio e gli altri all'opera. Il 20 sono al Filodrammatici, dove finalmente mi gusetrò questa puntata di Milano anni 60 e 70, e dovo rivedrò Tommaso (ma sì, facciamo dinta di essere in confidenza con Tommaso Amadio) che recita un estratto da "l'urlo" di Allen Ginsberg....
Un pezzo meraviglioso, il pezzo che on il sottofongo di chitarra mi ha spinto a chiedere il copione...

Ora spero solo che la Scala, mi trovi un posto per Giselle...la speranza è l'ultima a morire.

venerdì, aprile 01, 2005

 
...e siamo tutti qui, davanti ad Uomo che si spegne come tutti.
In questi momenti ci si rende conto di quanto siamo inutili, davanti alla
Vita.

La sua vita
appesa
ad un filo.

Filo di una
vita che ha amato,
amato
con tutto il
cuore.

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