lunedì, novembre 01, 2004

 
Barattolo dei biscotti difianco alla tastiera.
Uther sul divano che dorme umidicciolo.

Piu o meno, è la situazione attuale, fino ad ora ci siamo mangiati canestrelli uno dietro l'altro, io e il cane insieme: cio che è mio è anche suo.
Appena tornata dal mare, che coem sempre sotto la pioggia e senza creme abbronzanti è veramente piu bello.

Ho pensato alle solite persone, ho lasciato che i miei pensieri ragiungessero anche altri visi...ho ricevuto venerdì in serata una telefonata meravigliosa, la quarta -se i conti fatti non sono sbagliati- dalla stessa fantastica persona.
Ho visto Ale, Max e Luca giocare a biliardo.
Mentre a gambe incrociate cercavo di capire come mai, solo con loro, riuscivo a sentirmi così bene. Quattro chiacchere con la persona giusta, la mia solita insolenza, e i suoi soliti sorrisi.
Ho detto quello che da mesi, cercavo di dirgli...e si è scoperto che gia lo sapeva.
Sono rientrata alle 2.03.
Sabato sono partita, viaggio in piedi, e con Baricco tra le mani. Visi strani, vite particolari e monotone, come solo sui treni si possono incontrare.
Il mare, visto da lontano, e attraverso il finestrino di un treno in corsa sopra Camogli.
Ho rivisto i nonni, dopo tanto.
Il nonno che mi ha fatto fare le partenze in salita con la sua macchina, la nonna che di nascosta mi ha messo 50 euro nello zaino.
E poi i canestrelli, che mi ha messo in mano prima di partire, quando al solo pensiero mi veniva il magone.

Due sera, piene di pioggia, e un pomeriggio davanti al mare.
Con il suo grido e la sua preghiera, con la pioggia che cercava di interromperlo. e Poi i piccoli silenzi, tra un onda e l'altra, il silenzio nascosto tra goccia e goccia.
Milioni di pensieri, a persone lontante e vicine. Messaggi che avrei voluto scrivere e che ho solo immaginato, dolcemente, mentre al caldo delle coperte, la pioggia insistente mi coccolava.

E ora, dinuovo a casa.
Davanti al pc, per cercare di tornare alla normalita di sempre.
Ho letto di Irene, con piacere, tanto, come sempre.
11 mail da leggere e 11 a cui rispondere.
La scala, che non mi risponde e un invito per essere a Torino tra due sabati.

I canestrelli sono finti.
Uther ne ha mangiati piu di me...o forse cerco di convincermi che sia stato lui a mangiare tutti quelli del barattolo.

Lui torna a dormire sul divano e io cerco di tornare in fase, cercando di ricordare quanto era bello sussurare battute venrdì sera tra il fumo e la coca, ricordando quanto la voce di Simo, sembrava vicina e calda al telefono.


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