mercoledì, dicembre 01, 2004

 
Questo natale non voglio bruciarmelo,
non voglio non sentirlo sulla pelle.

Come quello dell'anno scorso, che era solo miele e profumo d'amore,
che piano piano di è spento.
Come quello di quando ho scoperto dove la mamma nascondeva i regali,
ed è stato solo un giorno nato e morto come tutti.
Come il primo passato a casa senza papò,
che è stato solo cattiveria ed egoismo.

L'albero, alto alto, è gia in sala, da qualche settimana.
Sul banco conto i giorni che mi separano dal 25.

Non aspetto nulla, tutto cio che desidero è qualcosa che posso anche
ottenere da sola, comprandomelo.
Ma ho voglia lo stesso di compilare una delle mie solite liste,

Suona il prete, viene a benedire per natale.
"Maura, Maura...se hai altri ideali....bona...ma credi, credi...."
Un saluto, un augurio, e la sua benedizione, con i suoi segni, i simboli, gli odori, e con i suoi Ideali sembra non essere ancora venuta.
Sparita, con tutta la forza con la quale era venuta.

con le quattro cose che voglio.
Quelle cose ora, come ora, non ho. Di cui nn ho bisogno,
ma di cui vorrei conoscere il profumo.

Poi qui c'è la pioggia, che mi ha distrutto il diario di scuola,
che me lo ha inzuppato e reso una grande chiazza di inchiostro colato.
L'inchiostro delle foto,
ballerine
piedi
tutu
che si sono mescolato tutte, insieme.

Poi qui, ci sono le lezioni di storia dell'arte,
del mio prof,
le immagini di Morris sul libro, che nn ci sono
Dante Rossetti che con la sua storia mi diventa semrpe piu simpatico.

Ci sono le ore di italiano, con la Scapigliatura,
finalmente,
con Fosca che solo io voglio leggere il classe.

Poi,
c'è la mamma che citofona....
devo prendere la macchina e uscire.


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