martedì, febbraio 15, 2005

 
Abbiamo imbiancato meta della camera e piano piano sembra prendere forma.
Questa storia di NY è diventata quasi un incubo. Ma ci rendiamo conto? Io e lui, proprio noi che nn ci siamo mai intesi piu di tanto, lui dall'alto della sua bellezza che mi squadrava ogni volta, facendo finta che non poteva fidarsi di me.
E Io, che domani sera ci devo cenare con Lui.

E ci devo passare quattro giorni. Dovrò accompagnarlo ad un'audizione, che in qualche modo puo cambiare la sua vita. E se viene preso? cosa faccio? E se non viene preso? cosa si dice?
E poi, diavoli mi sto facendo tanti di quei problemi.
Lui è così...così...così, etereo, bello, è qualcosa di diverso da me. Io sono solo io, con i miei sogni, le mie fisse, i miei libri e le mie parole. Lui è così posato, elegante in ogni secondo.
Cosa ci facciamo noi due nello stesso posto? sullo stesso aereo? nella stessa NY?

Bhe, insomma, abbiamo ridipinto la falegnameria. piano piano diventerà una camera, la mia camera. E oggi ho perso meta del mio pomeriggio tra librerie ed armadi, tutti dai buffi nomi svedesi. Ero sul punto di rubare uno di quei bellissimi libri che l'ikea poggia sulle mensole delle librerie in quelle piccole camere artificiali che profumano di melassa e ricordano tanto la camera da letto di tutti i sogni di bambina.

E poi nn ho fatto che pensare a qst cavolo di viaggio (lo si puo definire viaggio un qlc che dura solo 4, quattro, giorni e che è dall'altra parte dell'oceano?). E non ho smesso un secondo di pensare a cosa, a come e a quando sarebbe stato. Ho immaginato che alla frontiera qualcuno con una lingua arcana, pucciata nell'inglese mi si avvicinasse. Che cosa diavolo voleva non lo so. Poi ho pensato a tutti quei momenti in cui dovro parlargli.
E ho solo deciso che voglio ascoltare il silenzio.
Sì, voglio che tutto il silenzio di NY mi entri dentro. Ed è l'unica cosa che voglio portare a casa.
Oltre a qualche immagine, qualche piccolo tremido di emozione, e qualche ricordo vago di gente seduta nei parchi, gente che corre verso mete lontane. Gente che parla in metropolitana e gente che prende un aereo per chissa dove.

E benchè i giorni stiano passando con il profumo di NY, e benchè non abbia ancora in mano il passaporto e benchè tutto...diamine non riesco a pensare lucidamente. E sto solo vivendo, con un'energia mai vista, con una gran voglia di fare e di fare. Ma senza concludere niente.
Voglio solo parlare e parlare ancora.
Vorrei solo avere a disposizione tutto il tempo e avere tra le mani tutte le parole.

E sto morendo dalla curiosità, perchè voglio sapere cosa ha preparato Simone. E non mi interessa se non me lo spedira, o se lo farà, voglio solo cullarmi ancora nella curiosità marcia di sapere cosa è.

Comments: Posta un commento



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?