venerdì, maggio 20, 2005

 
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida,rivolgendomi vedró compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andró zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

(Montale)

...l'aria la sera inizia ad essere calda, ed è forse la prima volta che la assaporo così, veramente. In tutta la semplicità di una notte che si fa buia, di un aria che spazza via ogni nuvola.

Sono due sere che esco, e sono due sere che il cielo mi si para davanti nitido come se volesse in qualche modo rendermi partecipe della sua compiutezza.
Mentre io qui, piccola e fragile, non valgo nulla.
E sono due sere che la luna, incompleta quasi sperduta, si porta dietro una stella che non è una stella...e sono due sere che cattura la mia attenzione.

Il caldo si fa piacevole, e come sempre io mi lascio cullare e trasportare da tutto cio che succede.
Le risa, le parole, i gesti che si ripetono...è incredibile come alcune persone assomigli ad altra persone. Ed è interessante quando le due persone collegate da una strana similitudine, sono due persone estremamente diverse: presente l'una e lontana l'altra. tanto quanto questa è positiva e l'altra negativa.

E così mentre mi parla davanti agli occhi, mentre la luna si nasconde dietro gli alberi, osservo le sue mani, e quel movimento impercettibile delle labbra.

Dovrei tornare con i piedi per terra e smetterla di volare troppo in alto, ma non è semplice come sembra.
E forse, detto in tutta sincerità, forse...forse è anche bello cullarsi in questa dolce energia che brucia.
Perchè sì, brucia dentro tanto quanto fuori sembra così piacevole.

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