sabato, giugno 11, 2005

 
“Resta dove sei, non ti muovere
Se all’improvviso l’angelo si siede alla tua tavola
Cancella piano le poche grinze
Della tovaglia sotto il tuo pane”


Rainer Maria Rilke




...quei quattro segni e la parola Silenzio, sono ancora sulla mia pelle. Ogni mattina li ripasso con il pennarello, e piano piano sembra che stiano diventando parte di me.
Sì, il silenzio torna a far parte della mia carne. Ancora una volta.

Ma non è lo stesso silenzio, non è quello buio di qualche anno fa che mi faceva scrivere quelle strane poesie di cui nn vado tanto fiera.
Non è il silenzio vuoto che provavo l'anno scorso in questo periodo, quando C. mi aveva fatto nascere tante domande dentro.
Ora è il Silenzio più semplice del mondo, è quello che ti ovatta dal tempo, che ti trascina avanti accarezzandoti al testa.

Ma non è negativo, no....non lo è affatto.
Da quanto tempo è che volo a questa quota? Da quanto? Tre? Quattro anni?
Ora, è la consapevolezza.
Ora, è solo un ora fatto di silenzio sopra il mondo.
E continuo a volare come prima, solo che ora ne sono consapevole...certa che c'è chi non volta più, chi lo fa e non lo sa...chi vola alla mia stessa quota e neanche mi conosce....ma io la vedo, sì, vedo mentre lei nn sa che ci sono.
E non è un modo per spiare, è solo osservare. Con ammirazione forse. Con curiosità.
Guardo mentre piange, mentre aspetta che qualcuno le asciughi una lacrime...e so cosa significa. So che sapore hanno quelle lacrime e so che profumo sente attorno.

Ora, sono Io...in un silenzio assorto...un silenzio che è mio e che è tuo...
un silenzio che non è Nostro....ma che ci tiene compagnia insieme.

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