domenica, settembre 18, 2005

 
alle volte ho la sensazione di avere la pelle del viso pura.
è una sensazioen strana, indefinibile con le parole. come se ogni singolo millimetro fosse allo stato più perfetto. come se ogni singola cellula fosse pulita.
sì, pulita.
eppure sotto la carne rimane quella di sempre. as always, yeah.
quella di ogni giorno. con qualche cicatrice, con qualche bruciatura.

forse è elisa. forse è il suo lotus a fare questo effetto.
forse è stato rivedere quella scritta a mano sul cd. "lotus - elisa"
scritto con una penna blu, da una mano conosciuta.
già, la tua.

e forse è il ricordare quando me lo ha portato. ricordare quel natale, ricordare quell'amore. quell'afetto. già, forse era solo affetto.
ricordare. che cosa tremenda.
i ricordi sanno uccidere alle volte. e forse non solo alle volte.
quando ti si attaccano addosso non li si pò piu uccidere.
e ogni nota di questo cd mi fa volare. già. ma un ricordo, un solo pensiero è attaccato. in questo passato che ci trasciniamo dietro.
e non sempre questo peso è un fardello. e non sempre questo fardelo è una compagnia.
alle volte ti volti e vedi tutto quel buio. senti la puzza di quella cattiveria, di quella finzione.
alle volte ti accorgi di avere accanto dei ricordi che non fanno altro che alleviare le pene dell'oggi.
sono come fiori profumati.
anche se i fiori non li amo. quelli servono solo per imparare bene come si usa il diaframma della reflex di papà.

già, papà. quando si tratta di ricordi-fardello, lui è in cima alla lista.
con le lacrime agli occhi. già, perchè è diventato fardello. alle volte.
e alcuni ricordi.
solo alcuni ricordi.
altri li vorresti sempre avere in mano.
già.

ed è icnredibile quanto questo luogo sappia di me. queste righe. e già, tante volte ho pensato di chiuderlo. chiuderloa d occhi estranei.
alla fine è il mio pensatoio. già, troppo spesso confuso per bacheca.
troppo spesso usato come prove di accusa. troppo spesso preso come manifestazione del mio egoismo.

piove fuori.
io penso a fabrizio. penso a quella new york che sarà sempre nostra.
fuori fa freddo.
e io penso al freddo di quelle giornate. alle rise al JFK. quando il nostro viaggio si stava concludendo e noi non si faceva altro che prenderci in giro.
fuori la luce è tiepida.
e io ricordo.

ricordo.
già.
e tengo stretta questa solitudine. questa leggerezza di pene. questo stato.

so, let me spleep.
in this night full of light.
i'm the silence's bride.
my little poem,
will come.
will come again.

i'm the silence's bride

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