mercoledì, settembre 21, 2005

 
a casa c'è un po' di nervosismo. colpa del torcicollo della mamma e del fratello che ha come camera un buco nero.
ma io non voglio farmi coinvolgere.
no questa sera no.

per il pacco che è caduto dal cielo.
già. e so che suonerà meglio a te che a me. ma è giusto così. e quelle parole. è una musica, sì. tua. le mie mani l'hanno scritta ma è tua. punto. sì, proprio quella macchina orrenda che a te piace e a me no :) proprio quella. punto.

per quel parco. e per quell'orecchino che ho perso. che poi è tornato, ma non per merito mio. ma io lo sapevo che doveva perdersi. è una specie di mia maledizione. quando l'ho preso ho pensato che non era nato per me, ma per un'altra luce. per altri occhi e per un altra voce. e io li ho presi lo stesso. ma so come rimediare. so come rimediare.

e poi alberto.
solo perchè è alberto. e i suoi occhi rimangono sempre i suoi occhi. anche quando si abbassano perchè gli ho detto una certa cosa. anzi piu di una.
delle lacrime. sì, e lui ha abbassato gli occhi. "non sai quante lacrime per te". e lui abbassa gli occhi. quei due cieli meravigliosi chiusi in due orbite.
e sorride. ma poi capisco che anche lui ricorda qualcosa. che si ricorda di quell'unica lettera che gli ho mandato. e avrei voluto dirglielo.
dirgli che la seconda, la terza e la quarta lettera. ci sono.
da qualche parte nella mia camera.
che le lettere ci sono.
ma non le ho mai spedite.

e adesso aspetto, perchè so che mi scrivera un messaggio. lo so.

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