lunedì, settembre 12, 2005
la lavatrice giu in taverna.
lorenzo e il suo buon sangue dietro la porta della camera di mio fratello.
e io, qui, davanti a questo schermo illuminato.
e come sempre le mie mani. con el maniche del maglione un po' lunghe. perchè fa freddo. e le dita corrono su questa tastiera.
e ogni volta prendono una strada che non cercavo. come se solo loro sapessero davvero dove andare.
mentre io no.
io non lo so mai. e anche se fa male, a me piace vivere d'un fiato. proprio come a lorenzo.
e mi sento anche stronza al momento.
molto.
perchè c'è *** su msn, e lui mi ha dato tanto. quando il mondo cadeva lui era lì, dietro al suo pc ad ascoltarmi.
eppure ora, non mi va di sentirlo. non mi va di ascoltare i suoi di racconti.
che stronza.
è che quella domanda, su torino, so che me la farebbe come tutti.
come il telefono che squilla e io non rispondo. e dico sempre di dire che non ci sono.
no, non voglio dire a tutti che è andato male.
che se entro è solo perchè c'era gente piu stupida di me.
gente piu vecchia.
gente che rinucnia per un altro corso.
gente che dice no a torino.
e allora rimango qui, con le dita su questo mondo di lettere. con la voglia di scrivere. scrivere che ho sempre.
e mi sento ancora piu stronza.
perchè ho capito che ti voelvo scrivere, magari per dare qualche risposta e alla fine non faccio che dire di me. egocentrica.
...ho un buco nella tasca...
....ricominciare....
e se ci pensi bene, tutti abbiamo un buco nella tasca. e anche se cerchi di rammendarlo non c'è niente da fare, il buco rimane.
e puoi cambiare giacca, ma un buco c'è sempre.
e una notte piangi perchè ti trovi davanti un muro e non puoi piu rimandare.
e allora bevi guinnes per ore e piangi. magari anche senza lacrime. e tutti sono fuori, così puoi scrivere senza occhi. senza domande. senza battute. senza rumori.
e metti in rodine il cervello. dici basta. dici che qls cosa succeda non sarai piu dipendente. ti dici che il silenzio è una scelta. e che anche tu hai il tuo di silenzio.
guardi indietro e scopri che forse ti sei affezionata un po' troppo. ma dici che piu di così non ti attacchi. e scrivi basta a caratteri cubitali.
ti dici che se non ci andrai in piemonte, sarà lo stesso. perchè torino un po' assomiglia ad imperia.
ma poi ti dici che sei stupida, che ancora uan volta porti qlc davanti a te. e dici no.
no, e qst volta è vero. ci credi davvero.
e no. se il piemonte non mi vuole, amen. in statale andrà benissimo. anche se volevi al cattolica.
e allora per qualche giorno sei forte. perchè hai messo le idee a posto.
e non ti fa male niente. iron.
già, ascolti lorenzo. rompi le puntine dell'LP. scopri che possono costare anche 1.000 euro e tu eri convnta che non superassero le 100 euro.
e allora sorridi.
i folletti scappano all'ombra ma escono e nons enti qst bisogno di scrivere un sms del momento dopo.
come sempre.
poi passa qualche minuto. e no, capisci che la spiga la si deve salutare.
passa qlc giorno e trovi il cd.
e cazzo, chiusa in quella camera sorridi.
e senti una mano calda sulla pancia.
e una carezza sulla testa.
invece è un abbraccio.
per la spiga.
non per te maura.
ma è un abbraccio in una camera gelida.
poi alzo gli occhi. perchè penelope tesse la sua tela
proprio come i ragni. e questa doveva essere una mail. per la compagna dei progetti. doveva essere una mail per distrarre le stelle, invece
ho scritto per me stessa.
cazzo.
stronza.
stronza
stronza.
tanto
tanto
tanto
lorenzo e il suo buon sangue dietro la porta della camera di mio fratello.
e io, qui, davanti a questo schermo illuminato.
e come sempre le mie mani. con el maniche del maglione un po' lunghe. perchè fa freddo. e le dita corrono su questa tastiera.
e ogni volta prendono una strada che non cercavo. come se solo loro sapessero davvero dove andare.
mentre io no.
io non lo so mai. e anche se fa male, a me piace vivere d'un fiato. proprio come a lorenzo.
e mi sento anche stronza al momento.
molto.
perchè c'è *** su msn, e lui mi ha dato tanto. quando il mondo cadeva lui era lì, dietro al suo pc ad ascoltarmi.
eppure ora, non mi va di sentirlo. non mi va di ascoltare i suoi di racconti.
che stronza.
è che quella domanda, su torino, so che me la farebbe come tutti.
come il telefono che squilla e io non rispondo. e dico sempre di dire che non ci sono.
no, non voglio dire a tutti che è andato male.
che se entro è solo perchè c'era gente piu stupida di me.
gente piu vecchia.
gente che rinucnia per un altro corso.
gente che dice no a torino.
e allora rimango qui, con le dita su questo mondo di lettere. con la voglia di scrivere. scrivere che ho sempre.
e mi sento ancora piu stronza.
perchè ho capito che ti voelvo scrivere, magari per dare qualche risposta e alla fine non faccio che dire di me. egocentrica.
...ho un buco nella tasca...
....ricominciare....
e se ci pensi bene, tutti abbiamo un buco nella tasca. e anche se cerchi di rammendarlo non c'è niente da fare, il buco rimane.
e puoi cambiare giacca, ma un buco c'è sempre.
e una notte piangi perchè ti trovi davanti un muro e non puoi piu rimandare.
e allora bevi guinnes per ore e piangi. magari anche senza lacrime. e tutti sono fuori, così puoi scrivere senza occhi. senza domande. senza battute. senza rumori.
e metti in rodine il cervello. dici basta. dici che qls cosa succeda non sarai piu dipendente. ti dici che il silenzio è una scelta. e che anche tu hai il tuo di silenzio.
guardi indietro e scopri che forse ti sei affezionata un po' troppo. ma dici che piu di così non ti attacchi. e scrivi basta a caratteri cubitali.
ti dici che se non ci andrai in piemonte, sarà lo stesso. perchè torino un po' assomiglia ad imperia.
ma poi ti dici che sei stupida, che ancora uan volta porti qlc davanti a te. e dici no.
no, e qst volta è vero. ci credi davvero.
e no. se il piemonte non mi vuole, amen. in statale andrà benissimo. anche se volevi al cattolica.
e allora per qualche giorno sei forte. perchè hai messo le idee a posto.
e non ti fa male niente. iron.
già, ascolti lorenzo. rompi le puntine dell'LP. scopri che possono costare anche 1.000 euro e tu eri convnta che non superassero le 100 euro.
e allora sorridi.
i folletti scappano all'ombra ma escono e nons enti qst bisogno di scrivere un sms del momento dopo.
come sempre.
poi passa qualche minuto. e no, capisci che la spiga la si deve salutare.
passa qlc giorno e trovi il cd.
e cazzo, chiusa in quella camera sorridi.
e senti una mano calda sulla pancia.
e una carezza sulla testa.
invece è un abbraccio.
per la spiga.
non per te maura.
ma è un abbraccio in una camera gelida.
poi alzo gli occhi. perchè penelope tesse la sua tela
proprio come i ragni. e questa doveva essere una mail. per la compagna dei progetti. doveva essere una mail per distrarre le stelle, invece
ho scritto per me stessa.
cazzo.
stronza.
stronza
stronza.
tanto
tanto
tanto