giovedì, settembre 29, 2005
"mi piace quando mi fai queste domande...
as-tu quelque chose à me demander?"
scelgo un posto a caso di questo pomeriggio
scelgo il silenzio delle cinque di un giardino così
trascino la sedie e porto la macchina fotografica, niente telefono. no niente telefono.
poi la sera si interrompe.
con il suone di parole lontane.
e gli occhi hanno immagini di cieli magnifici. il porto.
poi ci sono le domande. i chiarimenti che iniziano e basta e cadono
tra i ricordi di lettere spedite e di cartoline in bianco e nero.
je ne le sais pas
non so cos'è.
ma succede e basta.
com'è che dicevi? in quel tuo francese meraviglioso?
la vie est belle,
ne - c'est pas?
io aspetto quei frammenti. quelle lettere.
aspetto.
as-tu quelque chose à me demander?"
scelgo un posto a caso di questo pomeriggio
scelgo il silenzio delle cinque di un giardino così
trascino la sedie e porto la macchina fotografica, niente telefono. no niente telefono.
poi la sera si interrompe.
con il suone di parole lontane.
e gli occhi hanno immagini di cieli magnifici. il porto.
poi ci sono le domande. i chiarimenti che iniziano e basta e cadono
tra i ricordi di lettere spedite e di cartoline in bianco e nero.
je ne le sais pas
non so cos'è.
ma succede e basta.
com'è che dicevi? in quel tuo francese meraviglioso?
la vie est belle,
ne - c'est pas?
io aspetto quei frammenti. quelle lettere.
aspetto.