giovedì, ottobre 20, 2005

 
ho fotografato le candele.
ho visto la fede degli altri e pensato alla mia. al mio buio. alla mia mano vuota.
e tutta quella genta lì dentro sentiva un abbraccio, delicato. vedevano in quella luce soffusa il suono di una preghiera vicina. e in quel silenzio loro trovavano una consolazione.
un momento di pace.

e io c'ero quasi riuscita. quasi. ci stavo riuscendo a piangere.
e non è stato merito di quella preghiera. perchè sì, ho pregato.
non per me. l'ho detto a Dio. che io non meritavo di attaccarmi a lui neanche per un secondo. le mie parole erano da parte di altri.
perchè se la nonna avesse potuto ci sarebbe andata. e allora io ho tirato fuori di tasca 0.80 centesimi. ho preso una candela e ho trovato un posto per accenderla. e ho trovato un posto, per abbassare la testa e salutare Dio. a nome della nonna, della mamma. e di quelli che avrebbero, sì, di quelli che avrebbero voluto pregare.

e quasi ci ero risucita a piangere. un poco.
ma nulla.

io ho trovato riparo dalla pioggia.
io ho trovato una casa di silenzio.

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