venerdì, ottobre 07, 2005

 
"Presto ti parlerò di un progetto che mi sto inventando: se andrà in porto ti vorrei coinvolgere culturalmente, perché sento che hai stoffa. Che ne dici?"


si sa come funzionano queste cose.
è sempre e solo questione di arrivi e partenze.
poi ci sono quelli che sanno fermarsi. regolarmente. ogni tanto.
proprio per stare accanto a quelli che gli arrivi e le partenze li vedono solo dalle stazioni, quelli che ti portano e poi sono lì, al tuo ritorno.

ma i viaggiatori veri, quelli negli occhi hanno l'infinito. loro hanno il mondo nelle vene.

ma quelli come me, sono così, insaziabili. nel loro piccolo.
l'infinito lo vedono negli occhi degli altri. in attesa di vederlo nei propri.
nelle speranze, dentro, deep inside. forse sì.
ed è stato abbastanza figo fare il viaggio di andata così. come è stato.
senza orari. senza certezze. senza sapere se e quando si sarebbe arrivati.
come compagni di viaggio quei due occhi e quei capelli che si erano incontrati prima. sotto le arcate. della centrale.
perchè "celestino" non mentiva.
e il loro sguardo aveva un messaggio per me.
già, celestino non mentiva.

e poi io ho semrpe quella strana sensazioni. nei viaggi. in treno.
che le persone che ti stanno accanto, bhe, siano famigliari.
ed ogni viaggio è diverso, ma ogni volta i visi sembra di consocerli, come se si diventasse istantaneamente parte di una storia. un istante, una sola pagina di un libro.
ma insieme, capito di una storia.
di quelle parallele che si formano all'incrocio delle vie.
e sopra questo crocievia le nuvole sono splendide. da foto.
già, da foto che non scatterò!

scritto su una pagina bianca, verso quel di Ronco Scrivia" il primo di questo mese, anno del signore 2005.
la foto.
è mia.

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