domenica, novembre 06, 2005

 
Went to school and I was very nervous
No one knew me, no one knew me
Look right through me, look right through me



mangio pancakes e miele.
proprio come a ny, quando si faceva colazione. io e fabrizio.
e non li avevo apprezzati un granchè. mentre ora capisco. capisco quanta bontà ci sia in quelle crepe trasformate in qualcosa di più.

e la parte migliore è proprio quella di quando torni a casa. di quando torni ad essere un'italiana in italia o un'europea in europa.
perchè fino a quando sei un'ospite della grande mela, quando la gente mentre ti serve o quando il tassista ti guarda dal vetro e tichiedono "it's you first time in NY?". bhe, lì non ti rendi conto di quanto è buono il miele sul pancakes.
e no, non riesci a godere del pancakes sotto il miele se giri con il passaporto in tasca e chili di monetine.
niente da fare.
perchè lì al momento ti rendi conto di quanto sia bella. la città. sì, ed è proprio una grande mela. sì. dolcissima. di quelle che regalano sorprese ad ogni morso. si capisce subito. gia da quando si atterra. gia da prima. e inizi a capire quanto sarà bella dal tragitto tra l'aereoporto e la città.
magari sul taxi. quando da lontano inizi a vedere tutti i grattacieli. da lontano. e sembrano così giganti, che quando poi ti ci trovi sotto neanche lo puoi immaginare.

ma i pancakes. no.
questi li comprendi solo al ritorno. solo una volta tornata a casa.
solo una domenica pomeriggio. quando hai fame e decidi di fare le crepe. e poi ti dici che no, basterebbe aggiungerci un po' di lievito e magari si da un'altra possibilità ai pancakes mangiati in passato.
in compagnia del ballerino preferito.
di una persona davvero speciale.

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