venerdì, gennaio 13, 2006

 
ascolto i Madrugada che mi ha regalato Irene. e ai piedi di questa voce....e dentro questa testa che mi ritrovo mi viena un po da dimenticare tutto.
tutto davvero.
tutto quello che ieri notte non mi faceva dormire, la fredda paura che nessuno ha sentito. tutto quello che ho nella testa ora, questa concetrazione che mi manca, questi sospetti permanenti ormai in me. tutto.
presente? fanculo a tutti e tutto.

solo che il brano non dura per l'eternità. io posso premere dinuovo play, fino a quando non saprò l'intera canzone a memoria, e poi l'intero cd. e, poi?
poi?

ma adesso il brano gira ancora, e sì....non rimane niente altri intorno.
no one, around.
nothing, around.


svuota la scrivania e sì, spengo il cellulare. per il tempo necessario.
e nella mente fermo qualsiasi cosa. capisco che le ali non le ho per davvero. che i miei occhi rimangono quelli di ogni essere umano.
e il brano mi abbandona....
veloce la mano corre.

industrial silence
play, ancora una volta.
ancora una volta.

e tutto torna vuoto come prima. il vuoto di cui ho bisogno.
perchè mi fa male la schiena. perchè questa voce mi chiede solo di concentrarmi su di lei.
perchè i pensieri iniziano a cigolare facendo un po male. e non facco che togliermi dalla testa quei pensieri. e a chiamare alla mente la sera del cinema da sola. dei "colori intimisti" de le ricamatrici.

voglio viola.
voglio tutto il viola del mondo.
dentro.
per dimenticare.
per ricordare.
per imaparer e consocere di nuovo.
voglio un foglio bianco.
un fiore che profumi
di cannella.
voglia una
voce amica.

nobody. nothing.

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