giovedì, gennaio 19, 2006

 
aspetto che arrivi un post.
perchè lo avevo tra le dita ma poi...poi ho scritto un commento e l'ho lasciato tutto li forse.
sì.

così nella notte mi arrivano messaggi. e la prima cosa che ho pensato è che...sì, come ai vecchi tempi. che mi svegliavo e sapevo che mi avresti lasciato qualche parola tua. come un diario.
e davanti ai quei tredici pensieri, ho pensato che non avrei dovuto leggerli...avrei potuto lasciarli li. ad aspettarmi. così, quando scendeva il silenzio loro sarebbero stati li. ad aspettarmi comunque.
ad aspettare chi si addormenta la sera ma poi si veglia sempre nella notte. in un letto che da questa sera per le prossime otto notti non è il mio.
in quella camera che mi accoglie, delicata.
e nella notte ho chiamato chi dorme nella camera accanto. sperando non mi rispondesse...sì, che stesse dormeno così, sì, così potevo parlare tranquilla ad alta voce.

e leggere quei messaggi. sì, 1 per me. per me sola. e gli altri 12 a tenere compagnia...a sentirmi parte di pagine scritte con la mente, di pensieri che si lasciano catturare dalla tastiera del cellulare.
e io li davanti. a leggerli. in silenzio.
a pensare mille cose, a ricordare parti di un passato che da tempo non ritrovavo.
e mi manchi. l'ho capito davanti a quei dodici sms.
un poco. quanto basta per tenere compagnia.
e sono un poco piu felice. perchè...già, le cose cambiano.
qui da me e lì. lì.
lì da te.

e io torno un po ad essere quella che ero.
con le mie parole silenziose. con i discorsi nella notte.


mi sveglio e mamma mi scrive che ci sono 32 gradi. 32 gradi.
e un po' la invidio.
chi mi conosce abbastanza sa che io prediligo il freddo, la bussola che punta verso nord. e sentirmi dire che a Mombasa ci sono 30 gradi non mi fa venire invidia. no, per niente.
ma invidio tutte quelle ore in volo.
quelle ore che spaventavano lei così tanto...che io invidio.

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