martedì, gennaio 17, 2006
ho camminato. ho respirato un poco milano.
ma non proprio come volevo io. già. non ne ero capace.
ho girato con la metro, sorridendo quando mi andava di farlo, senza paura di essere guardata storta. ho tirafo fuori la macchina fotografica. sì. davanti a tutti.
ho comprato un calendario con le fate. hho rifiutato "un goccio della mia bottiglia", offertomi da uno strano personaggio, che mi ringraziava per avergli lasciato aperta la porta dell'american book shop.
ho rivisto qualla bellissima Via Campo Lodigiano. la piccola via che ospita l'accademia della scala. ho sentito la musica delle aule, e visto la scala che porta su....dove anche io ho fatto l'audizione.
ho ritirato i miei inviti. quando fuori c'erano -1°. così racconatava il termometro di cadorna.
ho camminato dietro il duomo, alzando gli occhi verso il palazzo del turismo. già. la sopra. e milano aveva un cielo grigio. sì.
ho visto Malcom e sono "scappata" per non dover rispondere alle sue domande. io, che scappo. sì.
ho scelto tutte le vie meno frequentate.
e questa sera danza.
il balletto con il miglior titolo. e già, magari a nessuno interessa. a nessuno interessa sapere che mi ha chiamato il francy in persona, che ridendo mi ha detto che mi aspettava un invito in accademia. "ricordi il mio balletto a porte chiuse?".
e probabilmente a nessuno interesserà sapere che l'invito è bellissimo...che questa sera balla la Marta. sì, la mia Marta. che vedrò Fabrizio se tutto va bene. che dei "miei quattro ballerini" questa sera sul palco c'è Claudio, con Damiano. sì, l'amico di Fabri.
e poi c'è Bolle, sì Roberto Bolle.
e il mito della fenice.
già.
one-act ballet.
sì.
"the myth of phoenix"
e io adoro la fenice.
ora ho un po' freddo. sì. freddo per colpa di questo pomeriggio.
ma ne avevo bisogno.
anche di questa sera.
sì, ne avevo bisogno.
ne ho bisogno.
sono stanca io. un poco. un poco stanca.
fermati un secondo e
rifletti...<
ma non proprio come volevo io. già. non ne ero capace.
ho girato con la metro, sorridendo quando mi andava di farlo, senza paura di essere guardata storta. ho tirafo fuori la macchina fotografica. sì. davanti a tutti.
ho comprato un calendario con le fate. hho rifiutato "un goccio della mia bottiglia", offertomi da uno strano personaggio, che mi ringraziava per avergli lasciato aperta la porta dell'american book shop.
ho rivisto qualla bellissima Via Campo Lodigiano. la piccola via che ospita l'accademia della scala. ho sentito la musica delle aule, e visto la scala che porta su....dove anche io ho fatto l'audizione.
ho ritirato i miei inviti. quando fuori c'erano -1°. così racconatava il termometro di cadorna.
ho camminato dietro il duomo, alzando gli occhi verso il palazzo del turismo. già. la sopra. e milano aveva un cielo grigio. sì.
ho visto Malcom e sono "scappata" per non dover rispondere alle sue domande. io, che scappo. sì.
ho scelto tutte le vie meno frequentate.
e questa sera danza.
il balletto con il miglior titolo. e già, magari a nessuno interessa. a nessuno interessa sapere che mi ha chiamato il francy in persona, che ridendo mi ha detto che mi aspettava un invito in accademia. "ricordi il mio balletto a porte chiuse?".
e probabilmente a nessuno interesserà sapere che l'invito è bellissimo...che questa sera balla la Marta. sì, la mia Marta. che vedrò Fabrizio se tutto va bene. che dei "miei quattro ballerini" questa sera sul palco c'è Claudio, con Damiano. sì, l'amico di Fabri.
e poi c'è Bolle, sì Roberto Bolle.
e il mito della fenice.
già.
one-act ballet.
sì.
"the myth of phoenix"
e io adoro la fenice.
ora ho un po' freddo. sì. freddo per colpa di questo pomeriggio.
ma ne avevo bisogno.
anche di questa sera.
sì, ne avevo bisogno.
ne ho bisogno.
sono stanca io. un poco. un poco stanca.
fermati un secondo e
rifletti...<