venerdì, febbraio 03, 2006
farò di te la
ragione della mia vita
chissa dove l'ho sentita questa.
probabilemnte una di quelle canzoni strappa lacrime che generalizzano un po' tutto.
semplificando anche quello che non si puo neanche riuscire a descrivere.
suona un po' devastante, anche.
vabbè.
ieri pensavo a quanto è strano.
già, a quanto è interessante come le vite e le singole esistenze si possano intrecciare.
alle volte mi viene da fare certe osservazioni penose.
è che...è strano però pensare che chianata sulle mie carte scritte in latino, io possa pensare esattamente ad una persona che nello stesso istante
magari .... sta litigando con quel passo bastardo di una variazione su chissa quale pavimento del teatro alla Scala, mentre magari un violinista del Maggio Musicale litiga con una nota che non vuole stare al suo posto sotto l'archetto.
così come in quello stesso istante un fotografo dimentica di regolare l'esposizione e deve ripetere lo scatto una seconda volta o
mentre un pittore alza il pennello dalla tela del suo
capolavoro.
già.
e sì, siamo esistenze così piccole e così legate anche solo dai pensieri.
molto piu di quello che immaginiamo.
e ancora ora, anche se scandalizzata io stessa da questi pensieri un po' "...."bho, neanche trovo una parola per descriverli...bhe, continuo comunque a chidermi cosa succede.
cosa.
cosa accade se nello stesso istante due di questi frammenti di esistenza pensano l'uno all'altro?
nello stesso istante, cosa accade?
cavolo, i pensieri non mi fanno dormire la notte, giusto?
dunque qualcosa, qualche reazione avverrà, no?
...sleeping in your hand...
(h. 15.37)
e nasce da una cosa stupida. da quella parola scritta a qualcun'altro. ma sì, mi hai deluso.
mi hai deluso.