giovedì, marzo 16, 2006

 
litigo con queste nuove cuffie apple.
io ho le orecchie troppo piccole. e giancarlo se la ride come un pazzo tu hai i piedi ridicoli da fata come le orecchie e ride. di gusto. ed è così bello quando ride così, con il cuore in mano.
perchè piano piano stiamo imparando a stare bene.
anche se non lo si vuole, lo si fa.
anche se le cicatrici ancora non si sono rimarginate, si torna a ridere con cuore. ogni tanto.
solo ogni tanto perchè è un adolscente. ed è maschio. sì, sopratutto è maschio.

così questa mattina, mattina post incidente ferroviario, novate - bovisa e poi bovisa - cadorna.
e sul treno, fermi a bovisa ho riso. con nelle orecchio gli avenged sevenfold, ho riso. senza cattiveria, di quella ragazza mora rimasta chiusa sul treno a Fiera. che non è riuscita a scendere in tempo.
che stronza!

ho ascoltato dieci volte tutti e due i brani degli avenged, e sono stata meno male del solito. già.
e questa mattina è stata una mattina strana, e su milano cadeva una pioggia leggera leggera, come una carezza di rugiada.
e la lezione di arte medievale l'ho passata a non ascoltare la professoressa. ho scritto sei colonne sul foglio degli appunti.
e ho scritto a Fabrizio. e ho scritto a Simone, per l'ostello a Londra.


chissà quante gocce sono cadute oggi.
chissa quante hanno toccato terra e quante sono state carezza su visi sconosciuti.
chissa se il ragazzo piu Bello della Cattolica è stato baciato da una di queste gocce o no.
chissà quanti passi hanno calpestato i miei passi.
chissà se in quell'aula mi sono persa tante cose, mentre io mi perdevo nel mio di mondo.

perchè nel mondo reale faccio fatica a starci per troppo tempo.
non ci riesco.
almeno non qui e non ora.
ho bisogno di una naso chiuso in un libro.
e di musica per quando sono in treno, così da poter vivere le vite degli altri in pace.
e ho bisogno di camminare ascoldando il mondo, fuori. perchè quando cammino non posso avere musica nelle orecchie. nè di giorno nè di sera.


e chissà quante volte i miei occhi si sono posati sullo stesso granello di polvere.
chissà quanto vivo quì e quanto no.

e penso a Londra, non riesco a farne a meno.
non ci riesco.
è piu forte di me.

come scrivere,
come pensarTi,
come sentire dolore dentro
come alzare gli occhi
e
sognare.





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