venerdì, aprile 07, 2006

 
alzo un poco la musica
e accendo tutte le candele della camera e provo ad immaginarmi la loro luce quando fuori è buio e il cielo nudo. solo stelle fisse rosse e blu. niente bianco finto.

tutti i vestiti che fino a qualche ora fa erano in una valigia tra un divano e un muro bianco,
sono lavati, stirati e ben piegati ai piedi del mio letto.
ma ancora non da chiudere, ordinatamente, nell'armadio.
e in tasca ancora porto 4 pence. due per ogni tasca dei jeans.


sono una "viaggiatrice" come dice la nonna, e mi abituo velocemente ai cambiamenti fisici, ma dentro alle volte ho bisogno di piu tempo.
specie quando torno a casa mia, quando devo tornare tra queste mura e vicino
ad alcuni visi.
mi servono candele e penna alle volte.

le volte migliori.
quelle in cui hai versato lacrime nascosta vicino al finestrino dell'aereo che decolla, mentre sotto si disegnavano campi verdi.
mentre sotto il tamigi ti guarda silenzioso.





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