lunedì, gennaio 14, 2008

 
– La Groenlandia. Mi ha sempre insospettito quel posto.
– Cosa vuoi dire?
– È lì che Chuckie era di stanza con l’Air Force, ammesso che ci sia stato
davvero.
– Perché non dovrebbe esserci stato?
– Tu hai mai conosciuto personalmente qualcuno che sia stato in Groenlandia?
– No, – disse Eleanor.
– Be’, neanch’io, lascia che te lo dica. E non è mai capitato a nessuno di
quelli con cui ho parlato ultimamente.
– Credo che ci sia una grande città, una capitale.
– Tu credi che ci sia una capitale. Sai come si chiama?
– No, non lo so.
– Hai mai guardato la Groenlandia su una carta geografica?
– Credo di sì. Un paio di volte forse.
– Ti sei accorta che non ha mai le stesse dimensioni, su due carte
geografiche diverse? Le dimensioni della Groenlandia cambiano da una carta
all’altra. Cambiano anche da un anno all’altro.
– È grande, – disse lei.
– È molto grande. È enorme. Ma talvolta è un po’ meno enorme, a seconda
della carta che consulti.
– Credo che sia l’isola più grande del mondo.
– L’isola più grande del mondo, – disse Marvin. – Ma non conosci nessuno che
ci sia stato. E le dimensioni continuano a cambiare. E c’è di più, senti
questa, cambia anche la posizione. Infatti, se guardi attentamente prima una
carta geografica e poi un’altra, sembra che la Groenlandia si sposti. È in
un punto leggermente diverso dell’oceano. Il che dimostra la giustezza della
mia convinzione.
– E quale sarebbe la tua convinzione?
– Be’, me l’hai chiesto tu. Allora, secondo me, i segreti più grandi li
abbiamo proprio sotto il naso e non ce ne accorgiamo.
– E qual è il segreto della Groenlandia?
– Primo, esiste sul serio? Secondo, perché continua a cambiare dimensioni e
posizione? Terzo, come mai non si riesce a trovare nessuno che ci sia stato
personalmente? Quarto, una decina di anni fa, un B-52 precipitò sull’isola,
ma non misero forse tutto a tacere, tanto che non si è mai saputo se a bordo
ci fossero armi nucleari?
Marvin disse nuculari.
– Quindi pensi che la Groenlandia abbia una funzione e un significato
coperti dal segreto. Del resto tu pensi che tutto abbia una funzione segreta
e un significato recondito – disse Eleanor.
– Più l’oggetto è grande, più è facile nasconderlo. Come ci si arriva in
Groenlandia? Che nave si prende? Dove si trova un aeroporto che abbia un
volo per questa famosa capitale di cui nessuno conosce il nome e che nessuno
ha mai visitato? E stiamo parlando della capitale. Che dire delle zone
sperdute? Tutta quell’isola enorme è una grande zona sperduta. Di che colore
è? È verde? L’Islanda è verde. L’Islanda si vede alla tv. Si vedono le case
e la campagna. Se l’Islanda è verde, di che colore è la Groenlandia, bianca?
Lo chiedo solo perché non lo chiede nessun altro. Non è che io abbia
interessi personali in quel posto, però guardo il canale dei documentari e
vedo tribù che si coprono il corpo di fango in Nuova Guinea e vedo quei cosi
selvatici, gli gnau, che si accoppiano in una valle africana.
– Gli gnu – lo corresse Eleanor.
– Ma non vedo mai niente sulla Groenlandia.


[Underworld - Don DeLillo]

nb
per chi se lo chiedesse, me lo sto chiedendo anche io. non so che è successo ma blogger ha fatto sperire il mio post. cioè, il post prima di questo. niente di male, visto che non mi convinceva comunque.
mentre indagavo per capire che era successo mi è parso di capire che il mio blog festeggia gli anni, cinque per la precisione.
e a dirla tutta la prima cosa che ho pensato è stato che forse è ora di lasciarlo in pace, che questo posto spesso mi fa scrivere cose in cui non sempre mi ci rivedo. si prende un po' gioco di me.
così, buon compleanno a lui...mentre io mi prendo il diritto di pensarci su.

Comments:
è un peccato lasciare andare questo blog così (spero che non mi consideri un ipocrita a scriverlo), senza nemmeno un piccolo commento di commiato... così scrivo che tutti hanno il diritto di pensarci su, e che l'affetto e l'abitudine a volte sono come un velo sulla realtà delle cose. si rimane in attesa delle nuove forme in cui potersi rapportare gli uni con gli altri, dunque.
 
il fatto è che da un po' di tempo ho la sensazione che io sia una cosa e il mio blog sia altro. come se avesse una vita propria.
dunque sì, mi prendo il diritto di pensarci su. mi prendo il diritto di tornarci quando ne avrò voglia (o bisogno). mi prendo il diritto forse, di usarlo egoisticamente per altro.

(perchè ipocrita?)
 
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