giovedì, settembre 28, 2006

 
oh Love – slips her hand inside my hand
oh Love – slips her hand inside my hand
I don´t care if you don’t want me
I’m yours – I’m yours right now


[Madrugada feat Ane Brun - Lift Me]

e di parole ne nascono poche. senza motivo apparente. e fatico a leggere, anche.
e penso ad Irene perchè ascolto musica tutta sua. un vecchio cd "invernale" dell'anno scorso. e forse lei sarebbe capace di consigliarmi il libro giusto. ci riesce sempre. sempre.
e nel frattempo lascio andare la musica. e scrivo una mail a Simone, e speravo di poterne scrivere una migliore. ma non ci riesco.
Madrugada da tutto il pomeriggio.
e tanti pensieri. alcuni a Berlino alcuni oltre oceano. altri un po' piu vicini.

e questo profumo che da tutto il pomeriggio è nell'aria. e per la prima volta è un profumo nuovo, che non porta ricordi. non porta immagini.

sono ancora chiusa
nella mia felpa viola
sotto la pioggia

sono ancora bagnata
di pioggia
pioggia pesante.
pioggia che cade dal cielo.

come foglie d'autunno.
come pensieri
come sorrisi

e nuoto
in un mare di latte.
latte.
e sono ancora sotto la pioggia.
la stessa pioggia.

martedì, settembre 26, 2006

 




perchè è il mio "mondonuovo". e mi devi raccontare tutto. perchè non ho mai amato la pioggia come ieri.

venerdì, settembre 22, 2006

 

ha acceso la sua vespa ed è partito, rallentando davanti al cancello verde, quello da cui ero entrata. nascosta dietro il muro ho ascoltato la sua partenza...e sorridevo. di me. di quel bacio.
perchè ci sono voluti sette anni, e lo ha detto anche lui.
perchè chiusa in quell'abbraccio ci stavo bene.
perchè dopo il mio Folletto nessuno mi aveva scaldato alle quattro del mattino.

e ora mi chiedo il perchè. perchè dopo sette anni e perchè esattamente lì, in quell'istante. perchè ora? perchè? perchè ora che sono così io e perchè ora che tu hai finito tutti gli esami del secondo anno? perchè ora che hai una vespa nera?


forse perchè ti aspettavi un'altra maura. una maura che non sono.

mercoledì, settembre 20, 2006

 

....a te. per te.

Rappelle-toi Barbara
Il pleuvait sans cesse sur Brest ce jour-là
Et tu marchais souriante
Epanouie ravie ruisselante Sous la pluie
Rappelle-toi Barbara
Il pleuvait sans cesse sur Brest
Et je t'ai croisée rue de Siam
Tu souriais, et moi je souriais de même
Rappelle-toi Barbara
Toi que je ne connaissais pas
Toi qui ne me connaissais pas
Rappelle-toi, Rappelle-toi quand même ce jour-là
N'oublie pas
Un homme sous un porche s'abritait
Et il a crie ton nom
Barbara
Et tu as couru vers lui sous la pluie
Ruisselante ravie épanouie
Et tu t'es jetée dans ses bras
Rappelle-toi cela Barbara
Et ne m'en veux pas si je te tutoie
Je dis tu a tous ceux que j'aime
Même si je ne les ai vus qu'une seule fois
Je dis tu a tous ceux qui s'aiment
Même si je ne les connais pas
Rappelle-toi Barbara, n'oublie pas
Cette pluie sage et heureuse
Sur ton visage heureux
Sur cette ville heureuse
Cette pluie sur la mer, sur l'arsenal
Sur le bateau d'Ouessant
Oh Barbara, quelle connerie la guerre
Qu'es-tu devenue maintenant
Sous cette pluie de fer
De feu d'acier de sang
Et celui qui te serrait dans ses bras
Amoureusement
Est-il mort disparu ou bien encore vivant
Oh Barbara
Il pleut sans cesse sur Brest
Comme il pleuvait avant
Mais ce n'est plus pareil et tout est abîmé
C'est une pluie de deuil terrible et désolée
Ce n'est même plus l'orage
De fer d'acier de sang
Tout simplement des nuages
Qui crèvent comme des chiens
Des chiens qui disparaissent
Au fil de l'eau sur Brest
Et vont pourrir au loin
Au loin très loin de Brest
Dont il ne reste rien.


[Barbara - Jaques Prévert]

giovedì, settembre 14, 2006

 

non scrivo. non lo so il perchè.
ma ho ricevuto una mail. inaspettata. piacevole. e ancora non ci credo.

mercoledì, settembre 13, 2006

 

When I counted up my demons
Saw there was one for every day
With the good ones on my shoulders
I drove the other ones away


[ColdPlay - Everything's not Lost]

scatto foto in silenzio. fingo di non conoscere il profumo della sua pelle, di non sapere esattamente dove sta il suo cuore e la sua anima. fingo di non averlo visto piangere. lo abbraccio quando il mondo guarda da un'altra parte e chiudo gli occhi. mentre gli strappo un bacio.
chiudo gli occhi e fingo che tutto sia. sia e basta.
e ascolto i ColdPlay. e trascrivo canzoni dei System. non scrivo canzoni per i Restless. e mi vergogno di quelle che ho scritto.

corro tra un università e l'altra e penso. pausa sigaretta per la Kate. la guardo e vedo tutta quella parte di me che non riesco ad essere, per questo stiamo bene. per questo. per questo stiamo bene.
lei mi guarda e sorride. vuole sapere tutto. e mi dice "ti stai affezionando". ma io non voglio neanche pensarci.
voglio essere Fata. voglio essere. voglio essere Viola. voglio dormire sotto la bandiera inglese che mio fratello mi ha regalato. voglio girare a piedi nudi anche se ho mal di gola. voglio far crescere i capelli. e chissa, fare un terzo buco. voglio risucire a fare gli orecchini giusti per me. voglio essere. voglio solo prendere il meglio. voglio essere quello che avrei sempre dovuto essere.

e Huther riconosce la sua moto.

domenica, settembre 10, 2006

 
I cry when angels deserve to die

io non lo so cosa succede oggi. e cosa succedeva quella sera dell'anno scorso.
io non lo so perchè, ma ogni festa dell'oratorio san martino io sto male. male dentro. cazzo.
io non lo so cosa c'è. perchè sono strega, perchè mi guarda il culo in metropolitana, perchè mi abbraccia in mezzo alla via. perchè dice che sono bella. perchè sono contenta e sto bene.
ma oggi, oggi io non lo so cosa succede.

e domani inizia la scuola.
ma devo agire da Strega....me lo ha sussurato Skedra. devo agire da Strega.
e poi sarà quello che sarà.

ma io ancora non mi spiego cosa succede questa sera....

venerdì, settembre 08, 2006

 


More wood for their fires, loud neighbors,
Flashlight reveries caught in the headlights of a truck,
Eating seeds as a past time activity,
The toxicity of our city, of our city,

New, what do you own the world?
How do you own disorder, disorder,
Now, somewhere between the sacred silence,
Sacred silence and sleep,
Somewhere, between the sacred silence and sleep,
Disorder, disorder, disorder.


ora basta, bisogna chiarire un po' di cose qui.
prima di tutto io sono un essere pensante, e decido io di quello che faccio o non faccio. posso andare con chi voglio, senza chiedere permesso a nessuno. seconda cosa, uomini e donne possono essere amici. e non me ne frega un cazzo di quello che pensate voi o chi cazzo altro.
io non devo rendere conto a nessuno. nessuno.

e questi che si definiscono "amici" dovrebbero imparare a vivere meglio. a rispettare la vita altrui. e gli altri amici.

giovedì, settembre 07, 2006

 
Your sacred silence,
Losing all violence.

[system of a down]

camminiamo nel parco, mentre il sole gia si nasconde dietro qualsiasi cosa.
e mi baci. e non hau paura a fare il parco anche nei punti peggiori.
ho un barattolo pieno di sabbia. "sapevo che poi ti sarebbe piaciuta". sorrido.
nessuno sa nulla.
ma io sto bene. sono felice. anche se mi sto affezionando a te. ed è una cosa bella sì, ma un po' ne sono spaventata.
ma ne me ne vergogno. mi manchi quando non ci sei. e non me ne frega nulla di quello che puo pensare il mondo.
voglio te. punto.

martedì, settembre 05, 2006

 

mi ha rubato la collana. e ora se la tiene per se. pensa a me.

già, domani mattina sveglia alle sette e trenta.
faccio l'autista ancora.
e questa mattina in università. con Luisa anche che mi ha fatto pensare a Londra, vabbè anche se lei è di Monaco. o giù di lì.
passo la serata sul divano rosso. e cavoli c'è un problema qui, sì. inizia ad esserci un problema. perchè mi manchi. già.

ops. mi manchi.

domenica, settembre 03, 2006

 
"i love you..."
"you mean in a romantic way?"
-science of sleep


la piu bella mail. la piu bella. sì, la Tua.

sabato, settembre 02, 2006

 
eravamo all'asilo insieme. cazzo. ero innamorata di lui, occhi chiari capelli biondi. eravamo bambini. cazzo. perchè? e piango. perchè io di lui mi ricordo bene. ma chissa come cazzo decide, lo ha fatto schiantare con la macchina. ma cazzo. era una vita che non lo vedevo. una vita. e non sapevo nulla di lui. cazzo. nulla. e scopro tutto ora, solo perchè ora non c'è piu. io lo ricordo pero. lo ricordo.

venerdì, settembre 01, 2006

 
succede sempre così, no? che si crea un mondo parallelo. qualcosa di reale in questo ancora piu reale. e ci sono le ore, che passano e si consumano in modo diverso tra lì e qui. tra questa realtà e quella. ci sono i suoni e i colori. ci sono i sapori. ed è tutto così reale.
poi basta un urlo un po' troppo alto. il mio nome chiamato da fuori. la voce di un'uomo che forse mi è parente di sangue. e torno a vedere tutto come è in questa realtà. dove la casa è vuota, dove la fame non mi viene. dove nulla ha mai profumato di vaniglia. dove peso ancora qualche kg in piu. dove non ci sono occhi azzurri da accarezzare e dove non si sono linee di frebbe a dividerci.

poi accendi Itunes e ritrovi da lontano, l'eco di quel mondo parallelo. e ti ritrovi a sentir mancanza di qualcuno che ti accarezza il fianco e fa finta di offendersi solo perchè vuole un abbraccio. senti ancora il secondo buco all'orecchio che pizzica e ti ricorda che c'è qualcuno, poco lontano da qui che ne ha uno uguale.
allora sorridi, scrivi un post ascolti i system. e cerchi la foto giusta. quella che ancora non ho scattato. che ancora è chiusa nella mia testa, nei miei occhi. e che chissà, forse non scatterò mai.

poi arriva uno squillo. sorrido e rispondo. e mi ritrovo a leggere un commento. inaspettato. e a piangere. piangere come piangono i bimbi. quelli "cioncioni".

This page is powered by Blogger. Isn't yours?