lunedì, febbraio 27, 2006

 
week end finito. e già, ho visto la seconda notte di nozze. e mi è piaciuto.
dico così perchè, vabbè che non ho visto molto di Pupi Avati e quel poco che ho visto: tre su quattro mi sono piaciuti. è che il suo nome, Pupi Avati. a me fa scappare al voglia di vederli i suoi film. è una cosa mia, ok. però davvero. è un deterrente anti film.
poi c'è neri marcorè. che detesto. al cinema lo detesto. lo tollero a malpena per quel programma tv dei libri che ho sempre guardato con il mal di piancia e se proprio non c'era niente altro da fare. ma come attore lo detesto.
non perchè sia davvero negato, e tutto sommato se la cava (ma ripeto "se la cava"), ma bho...è una cosa come il nome di Pupi Avati.
mi fa venir voglia di fare altro.
altro.

ma il film è carino. sì, e Antonio Albanese, mi piace sempre di piu.
e lui non mi è mai piaciuto.
vabbè....si sarà capito, no?
mi hanno sempre chiamata "acida" per un motivo. e questa "cattiveria" insita in me non è ancora svanita. e non sto scherzando, lo so. lo so bene che la maggor parte delle cose mi stanno antipatiche.

albanese compreso.
ma dopo gli ultimi film a cui ha partecipato (la seconda notte di nozze, è gia ieri) inizia a piacermi.

vabbè...vabbè....ho mal di testa.
bevo il the. finto o vero non ho ancora deciso.
scrivo la lista dei libri da recuperare per l'uni e rispondo alla mail del folletto.
folletto bastardo.
tra l'altro...il copyright di questo tuo "soprannome" è mio. e sarai sempre solo mio come folletto, sappilo carino.



p.s
avevo deciso di scrivere solo per dire due cose su good night and good luck. e poi non l'ho fatto....vabbè.
quel bianco e nero, quei primi piani....sono fighissimi.
che cosa riduttiva dirlo così.
vado a mangiare che è meglio :P

domenica, febbraio 26, 2006

 
oggi è anche domenca.
ed è anche stata una notte senza luna, cazzo.

e ieri sera ti ho pensato, io.

sabato, febbraio 25, 2006

 

*photo-post* fatto a mano Posted by Picasa

giovedì, febbraio 23, 2006

 

mi siedo meglio sulla sedia e slaccio il maglione, per stare piu comoda.
per provare a scrivere. per riprovarci. ancora una volta.
per buttare un po' la testa giu da queste spalle. per un attimo. e correre su questa tasiera.
come sempre.

perchè mi è tornato alla mente quel ragazzo. cavolo.
sì, perchè trovarmelo li, alla mostra del Premio Pezza mi ha fatto sorridere con uno stupore che da tempo non provavo.
e sì, io un po' sono una fatalista. lo sono sempre stata.
e già, maledetto Celestino, da quando ho letto quel libro credo e sogno sempre sugli sguardi della gente.
e come in un salto mi sono trovata, ritrovata per l'esattezza, sul quel treno: milano - napoli di quelle vacanze pasquali dell'anno scorso.
e no, sul blog non ho scritto nulla di lui, il post del 7 aprile 2005 parla solo di quella rinascita. perchè tornata da Pomepei, ho ritrovato una voglia di vita che mai avrei immaginato.
ma questa è un'altra storia :)

su quel treno, davanti a me c'era un ragazzo. 25 anni piu o meno. un anello in argento con iscrizioni in latino, e un "fascino" strano.
un po' mi sento ridicola, perchè ricordo quasi tutto di lui, dal suo Ipod, verde forse, dalla bosra rettangolare della mandarina. e quel libro.
cavoli, ecco dove avevo visto quel libro la prima volta.
maledetta stupida maura
sì, conoscerete la nostra velocità.
nell'edizione italiana con il libro che ha come prima pagina la copertina. rigida.
lo leggeva.
mentre io leggevo la mia Anna Karenina.
abbiamo passato tutti i kilometri in silenzio. a guardarci curiosi l'uno del l'altro. ma io faccio sempre così, sono maledettamente curiosa e se non guardo la gente non mi sento apposto. che cosa scema, eh?
come se dovessi fotografare ogni cosa. ogni singola cosa.
così ricordo tutto. tutto.
all stars nere, come le mie.
e una di quelle maglietti alla Pablo Picasso.

non ci siamo rivolti la parola, mai. forse tranne per offrirmi una cicca, che ho declinato. e null'altro. qualche sorriso di complicità quando la mia compagna di viaggio parlava parlava parlava e io facevo finta di ascoltarla.
e lui, probabilemnte approvava questa mia scelta e capiva completamente quanto fosse logorroica la mia amica.

ho scritto sul mio libretto almeno cinuque pagine. proprio mentre lui era lì, davanti a me.

io scendevo a Pompei. lui è sceso a Caserta, anzi, al telefono ha detto che sarebbe arrivato a Caserta ma è sceso ad una fermata prima.
salutandomi.
già, sceso dal treno a bussato al mio vetro e mi ha salutato.
probabilmente sono diventata bordò. conoscendomi.



sabato scorso sono stata al premio pezza , con Umberto.
e davanti alle fotografia di Rafelio Vertaldi "Ogni volta. Ogni volta che torno", che mi hanno davvero strappato dalla realtà, me lo sono trovato lì.
accanto.
e al momento non l'ho riconosciuto. l'ho fissato per un po', mentre sentivo la sua voce parlare con qualcuno. quasi per la prima volta.
e lui mi ha guardata. forse infastidito dal mio sguardo. scema io.
poi ho capito.

"ogni volta. ogni volta che torno".
lì davanti.
e non è cambiato. aveva ancora quell'anello dalle iscrizioni latine.
quegli occhi scuri. e quell'accento, che tanto mi ricorda fabrizio.
era lui. senza nessuno dubbio.
e mi sono girata, ho sorriso ad Umberto e cercato di spiegargli nel migliore dei modi perchè ero senza fiato.


sono andata via regalandogli un'ultimo sguardo.
sicura dentro, che lo avrei rivisto.

"ogni volta. ogni volta che torno"


nella foto: R. Vertaldi
"ogni volta che torno"

martedì, febbraio 21, 2006

 
alzo il volume. lorenzo mi tiene compagnia e non mi fa sentire la voce di mio fratello e dei suoi amici, riuniti per preparare la strategia d'attacco. già, partita di serie D novate-bollate. ed è una di quelle partite per cui vale la pena disegnare su quattro teli bianchi giganti e per cui vale la pena passare tre pomeriggi a giocare con le tempere.

e lorenzo, canta. solo per me.
solo per i miei pensieri. solo per la mia testa.

doccia e more. già, ho voglia di una cioccolata. ma...ho corso questo pomeriggio, per un bel po' e ho pensato troppo. la cioccolata farebbe anche piu male.
e mi vengono alla mente stralci di frasi, di pensieri, di delusioni e di sorrisi. e io...che hos empre disprezzato la penna di bukowski, oggi sono attratta da piccoli stralci di sue poesie. che stupida che sono.
leggevo rolling stones e pensavo che è da tanto che non scrivo uno dei miei articoli. già, e ci ho provato. ma non ci riesco piu. e non vorrei....già, ho paura di non esserne piu capace.

alzo ancora di piu il volume.
ti penso.

..and some man do it by
tearing butterflies in half

(c. bukowski)






passa qualche ora e io riprendo in mano il post.
qualche sms dalla stella. e la sensazione che mai sarà piu come prima. che sono cambiata, per molte cose. che, vediamo e respiriamo diversamente. spesso. spesso.

e sono stanca di questi occhi. stanca delle mie foto.
stanca. e decido che la macchian fotografica per un po' rimarra spenta. già, poi vedo quel telo enorme candido steso a terra e mi viene voglia di scattare qualche foto.
è che non mi piacciono piu le mie foto.
semplice no.
ho capito che non sto piu "crescendo". sono sempre le stesse. sempre e solo le stesse foto.
gli stessi colori.

e non va bene. non va bene per niente.
stanno diventando troppo silenziose. troppo pesanti. troppo insignificanti.
devo trovare il modo.
di cambiare occhi.
maledizione.

domenica, febbraio 19, 2006

 
neanche vi accorgete di che occhi avete.
neanche lontanamente, forse, immaginate quanto è bello osservarvi parlare di qualsiasi cosa, mentre comunque i vostri occhi rimangono gli stessi.
hanno luce.
hanno vita.

siete fotografi.
poco da dire.


Where are we?
what the hell is going on?
the dust has only
just begun to form
Crop circles in the carpet
Sinking feeling

Spin me round again
and rub my eyes
this can't be happening
when busy streets a mess with people
would stop to hold their heads heavy

Hide and seek
Trains and sewing machines
All those years
They were here first

oily marks appear on walls
where pleasure moments hung before
the takeover
the sweeping insensitivity
of this
still life

Hide and seek
trains and sewing machines (you won't catch me around here)
Blood and tears
They were here first

mm what d'cha say?
mm that you only meant well, well of course you did
mm what d'cha say?
mm this it's all for the best, of course it is
mm what d'cha say?
that it's just what we need, you decided this?
what d'cha say?
what did you say?

Ransom notes keep falling out your mouth
Mid sweet talk newspaper word cut outs (echo:paper word cut outs)
Speak no feeling no I don't believe you (echo: I don't believe you)
you don't care a bit
you don't care a bit

Ransom notes keep falling out your mouth
Mid sweet talk newspaper word cut outs
Have no feel no I don't believe you
you don't care a bit
you don't care a bit

Hide and Seek

Oh no, You don't care a bit
Oh no, You don't care a bit
Oh no, You don't care a bit
You don't care a bit
You don't care a bit

sabato, febbraio 18, 2006

 
inchiostro.
inchiostro viola.
inchiostro sulla pagina quadrettata del mio libretto.


e ti ho sognato, Folletto.
come se non ci fossero secondi a dividerci da tutto ciò che non siamo stati.
dolce malinconia di qualcosa, solo sfiorato.
ed è stata tra le rare volte in cui mi è capitato, la piu reale, la piu plausibile.

e da dove arrivi io
non so.
ma sei spirito di natura,
sei dispetto
sei anima.
sei angelo della
notte.
sei occhi,
sei reale nella
vita.
sei folletto
nelle mie mani.
e chissà....

forse ti avevo ancora dentro, vivo, senza saperlo.
e mai ti cancellerò.
in quella camera, malgrado tutto.
il tuo profumo permane.

ancora*

lunedì, febbraio 13, 2006

 
mi sento un po'
stupida.

per molte cose...
per te
per me

sabato, febbraio 11, 2006

 
"io non ho mani
che possano accarezzare il mio viso"



alla fine sono diventate le 5.40 pm.
chiudo il libro e realizzo che la luce è diinuita tanto e che senza accorgermi
stavo facendo una fatica marci a leggere.
pagina 36
girava un gioco un po di tempo fa tra i blog, e forse sì, forse era proprio legato alla pagina 36
e dovrei studiare arte medievale io. ma so che oggi pomeriggio non lo farò.
ho un po' freddo anche,
anche sotto questa felpa viola.

the. di quello falso.
sì, bevo the bugiardo.
di quelli in polvere. che è offesa al the vero.
ma, è una malattia ormai.
una malattia.
the bastardo, bevo.
e la tazza tiene un po' caldo alle mani, ma tanto non arriva fino dentro.
è un abbraccio illusorio.

i rem nel cd.
e io che penso a NY. cazzo.

cazzo.


I will try not to worry you
I have seen things that you will never see
Leave it to memory me. Don't dare me to breathe
I want you to remember, oh (you will never see)
I need something to fly (something to fly)
Over my grave again (you will never see)
I need something to breathe (something to breathe)
Baby, don't shiver now
Why do you shiver now? (I will see things you will never see)
I need something to breathe (something to breathe - I have seen things you will never see)
I want you to remember



...sto pensando un po' troppo per i miei gusti. troppo.
e ho voglia di partire.
ho sempre voglia di partire.
anche se mi terrorizza.
ma ho sempre voglia. sempre.

giovedì, febbraio 09, 2006

 
"notte piccola fata"


ieri sera Rise and Fall al TAM.
già, trendy, eh? Teatro degli Arcimboldi.
e questa mattina avevo un esame. ma direi che mi ha fatto bene. esame passato e una meraviglia di spettacolo ancora in testa.

poi tornare in zona bicocca è stato un po' come tornare a casa.
so che è una stupidata, è solo un quartiere, sono quattro vie e due edifici.
ma è l'arcimboldi. e mi mancava un po'.
tutte quelle serate passate ad arrivare due ore prima per trovare parcheggio, i miei primi accrediti, le corse e i pedinamenti per aspettare i ballerini al backstage.
la marta che ho "conosciuto" lì dietro. e il francy, a cui abbiamo regalato la tazza il primo natale....l'arcimboldi è l'arcimboldi. e sì, sono tornata un po' a casa ieri sera.
ho anche rivisto i ballerini. tre su quattro.
e poi ho visto la Guillem. un'altra volta.
bellissima come sempre. e sì, ottime coreografie :)



oggi avevo voglia di sentirti,
già.
ma mi trattengo.

martedì, febbraio 07, 2006

 

photo-post * hand write Posted by Picasa

lunedì, febbraio 06, 2006

 

ho occhi che brillano
forse è il mare
o forse sei tu...

domenica, febbraio 05, 2006

 
non vorrei essere nel pieno di una fase "wim wenders".
non che ci sia qualcosa di male :) ma....bhe. già.
e i suoi film che volevo vedere o rivedere fino ad oggi pomeriggio si contavano sulle dita di una mano ora inizio ad avere bisogno di qualche dito in piu.
e quelle parole oggi. sì, quelle del libro che hai iniziato a sfogliare tu, ma da cui io non mi sono piu staccata.
mi sa che quel libro deve essere mio.
mi sa di sì.

foto anche oggi.
peter lindbergh.
e quella foto da togliere il fiato non riesco a togliermela dalla mente....sta lì, con qualche altro pensiero fisso.
come un treno dritto sui suoi binari.
quella foto, cavoli. fare uan foto così significa davvero dormire bene la notte. anche un solo scatto così...già, una di quelle foto da far dormire la notte.
la notte.

ci ho riprovato a non scriverti.
ma a quanto pare è qualcosa che non mi viene tanto bene.


davanti a me
solo quei due occhi.
in bianco e nero.
e quelli azzurri
a colori.

erano occhi colorati
anche senza colori.

venerdì, febbraio 03, 2006

 

farò di te la
ragione della mia vita


chissa dove l'ho sentita questa.
probabilemnte una di quelle canzoni strappa lacrime che generalizzano un po' tutto.
semplificando anche quello che non si puo neanche riuscire a descrivere.
suona un po' devastante, anche.
vabbè.

ieri pensavo a quanto è strano.
già, a quanto è interessante come le vite e le singole esistenze si possano intrecciare.
alle volte mi viene da fare certe osservazioni penose.
è che...è strano però pensare che chianata sulle mie carte scritte in latino, io possa pensare esattamente ad una persona che nello stesso istante
magari .... sta litigando con quel passo bastardo di una variazione su chissa quale pavimento del teatro alla Scala, mentre magari un violinista del Maggio Musicale litiga con una nota che non vuole stare al suo posto sotto l'archetto.
così come in quello stesso istante un fotografo dimentica di regolare l'esposizione e deve ripetere lo scatto una seconda volta o
mentre un pittore alza il pennello dalla tela del suo
capolavoro.

già.
e sì, siamo esistenze così piccole e così legate anche solo dai pensieri.
molto piu di quello che immaginiamo.

e ancora ora, anche se scandalizzata io stessa da questi pensieri un po' "...."bho, neanche trovo una parola per descriverli...bhe, continuo comunque a chidermi cosa succede.
cosa.
cosa accade se nello stesso istante due di questi frammenti di esistenza pensano l'uno all'altro?
nello stesso istante, cosa accade?

cavolo, i pensieri non mi fanno dormire la notte, giusto?
dunque qualcosa, qualche reazione avverrà, no?




...sleeping in your hand...



(h. 15.37)
e nasce da una cosa stupida. da quella parola scritta a qualcun'altro. ma sì, mi hai deluso.
mi hai deluso.

mercoledì, febbraio 01, 2006

 
"..certo!"

ho sete oggi.
di una sete insaziabile però.
ho fatto una decina di scatti a milano in questo pomeriggio.
pomeriggio in cui ho pensato tanto, già, sentito sotto pelle
quella voce e visto due occhi azzurri.
pomeriggio in cui non ho studiato.
e ora, già, ho sete.
sete.
e voglia di sentirti. per sapere come è andata oggi.
voglia di farmi sentire.

mi sa che sotto pelle
ci sei finito. di già.
cavolo

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