sabato, novembre 26, 2005

 

e fuori nevica.
lento e con quel suo silenzio magico. ed è strano vedere i pini davanti a casa che iniziano ad appesantirsi per tutti i grandi fiocchi e trovare ai loro piedi le rose della nonna ancora tanto rosse.
e io inauguro con questa magia bianca gli scarponcini da treking nuovi. e di guanti ne trovo uno solo, così esco con una mano arancio di lana e una di pelle scamosciata marrone. ma...nevica, e allora un po' tutto è concesso.


intanto gioco con picasa e creo collage con le mie foto come questi qui.
e dovrò dire di "no" alla colletta alimentare. inizia a ghiacciare un po' a terra e guidare in qst condizioni questa sera non sarebbe tanto utile.
diventerte sì, ma forse un poco meno sul lato della sicurezza.
(dato come guido io, poi)
 Posted by Picasa

mercoledì, novembre 23, 2005

 


la prima volta, che ho incrociato uno dei tuoi sorrisi già lo avevo capito.
gia sapevo chiusa in quella stanza a parlare per la prima volta in modo sensato, che saresti stato di passaggio.
qualcosa mi diceva che avresti riempito le mie giornate e poi le avresti rese inutili e vuote.
ma non avevo previsto che ti avrei comunque lasciato entrare.

no, non avevo calcolato che avresti rotto tutto per ricostruirlo. incursione dopo incursione.

e aspetto ancroa quel giorno. il girono in cui lasciarai a me l'addio, e tu ti prenderai solo tutti i ricordi. e non ti volterai partendo.
e a me non sarà concesso nulla. un po' di raconre forse ma niente altro. niente delusione. niente lacrime. perchè io lo sapevo. o almeno qualcosa me lo aveva detto.
la prima volta, che ho incrociato uno dei tuoi sorrisi, gia io avevo capito.

martedì, novembre 22, 2005

 
ho voglia di dire "sta nevicando..."

nel frattempo navigo nel sito della apple com un naufrago, sperando di trovare un indirizzo email, una numero di telefono o un elenco dei centri assistenza per potermici (ma si dice così) aggrappare.
il mio compagnio iPod, appena arrivato in casa non da segni di vita e non sa che regalarmi la solita immagine incomprensibile.
così, le giornate tornano ad essere silenziose.

fino a quando il telefono non squilla e la zia futura neo-mamma, chiama per sapere i dettagli della cena. e racconta le utlime notizie che la gente lascia di bocca in bocca.
e si scoprono notizie su mio padre. già. incredibile. sta comrpando un agriturismo e io non so nulla, vende tutto e io non so nulla.
queste sono le magie di mio padre.
fantastico.
e ora capisco la trasferta veloce ad Asti di questa sera.
e un fanculo, rumorosamente mi rimbomba dentro.
di quelli tremendi e che si vorrebbe urlare dalla finestra.
scuoto la testa e lascio che il cellulare si prenda tutta la mia attenzione.

e sì, alle volte vorrei che ...si, che la mia bella addormentata vivesse quì accanto.
che la mia mano amica fosse quì.
e forse, la riempirei di parole che neanche le interessano ma almeno darei voce a qst sensazioni dentro.
amen, non ci devo pensare.

vorrei tanto la neve sì. la neve.
e oggi, vorrei essere trasparente. lo penso da qst mattina.
e la mia moleskina mi ha tenuto compagnia tutta la mattinata, tragitto compreso e tra una lezione e l'altra :)

if i could be something
i would be a book. or a track in a mp3.
for be something,
be something ad nothing elese.

NOTHING ELSE

lunedì, novembre 21, 2005

 
e la casa si spegne come sempre. e mi tiene sveglia solo il canto delle stelle, dalla voce metallica.
il freddo fuori promette neve e io domani dovrò andare a lezione. ancora e ancora.
e ogni tanto quel pensiero, gelido e costante, torna a passarmi davanti agli occhi...ma no, non puo essere.
e dalle terre anglosassoni arriva un saluto. la promessa di un pacchetto di musica che sto preparando. e un the, a bologna.

Sæglópur

A lífi
Kominn heim
Sæglópur
A lífi
Kominn heim
Það kemur kafari

(Sigur Ros)

domenica, novembre 20, 2005

 
fuori c'è l'inverno.
eh, sì. finalmente è arrivato. ci ha messo un po' ma alla fine si è presentato, ha bussato alla porta e ed è semplicemente entrato.
così si inziano a portare i maglioni con la maglia pesante, le sciarpe e si tira fuori la giacca a vento. e sì, purtroppo con la giacca torna addosso anche la voglia di neve.
quella che se cadesse...sarebbe un sogno :) cancellerebbe irrealemente il mondo per lasciare solo una magica carezza bianca
e con la voglia di neve torna anche la voglia di montagna e di sciare, ma cerco di tenerla il piu possibile in silenzio, così che non diventi troppo dolorosa.


cinema questo pomeriggio, peccato che il film non soddisfa tutti i desideri. primo perchè ci si va con le persone sbagliate e così sale il nervoso, secondo perchè, sì...Heat Ledger è davvero bello con gli occhialini e l'aria da scrittore...ma il film i fratelli grimm e l'incantevole strega è gestito male per così dire.
buone idee alle volte, ma il tutto è rimasto un po' troppo sul fuoco.
peccato. peccato.
ma...domani è un altro giorno, no?
sì vedrà.


tutti si mettono a letto qui. e anche il cane trova il suo cuscino per poggiare il muso nero. la tv la lasciano accesa, fanno sempre così. odioso. così abbasso il volume e lascio che sia solo una conversazione registrata in sottofondo.
e la sigla di ally mcbeal, una parte interessante della serie ormai, canta la solita canzone. io litigo ancora con hello che non mi lascia caricare le foto.
spegnerò tutt. e scenderò nella camera della luna. chissà magari tre candele accese sul comodino e il silenzio della notte in questa casa, saprano calmare qst testa.
aspetterò Morfeo sotto le coperte. so che verrà, ci siamo dati appuntamento :o)

giovedì, novembre 17, 2005

 
questo lo so da tempo...tu per i miei occhi non sei mai stata la sorella di gianca..tu sei sempre stata maura..con i tuoi occhi..il tuo viso e il tuo carattere

c'è la luna piena.
e io scarico i coldplay (quelli regalati da Irene :o) sull'iPod.
mentre chiacchero con il piccolo marco,
che parla come se fosse gia grande. come se dentro avesse gia tante ferite.



nebbia innocente,
calda coltre
di un'anima insoddisfatta

martedì, novembre 15, 2005

 
malgrado tutto.
torno a piangere. dolci lacrime.
e prendo la macchina altrimenti non la smetto piu.
e vorrei tirare sotto tutti. e urlo contro quello che va troppo piano e contro quello che non mette le frecce alle rotonde.
una buona mezz'ora a girare. un po' a casaccio.
e fanculo.
sì, vado al cinema. prendo al bici e vado al cinema.
sola, nessuna voce potrebbe tenermi compagnia.

gli unici occhi che potrebbero consolarmi,
le uniche orecchie che potrebbero ascoltare
le mie lamentele.
sono le orecchie e gli occhi sbagliati.

domenica, novembre 13, 2005

 
...who cares?

oggi è un po' così.
mi sento come una collana di nodi. già.
perla. nodo. perla. nodo.
qualche spazio ogni tanto, per rendere il tutto piu leggero.
e ancora. perla. nodo. perla. nodo. perla. nodo.
fino in fondo.
fino a quando il filo finisce e bisogna decidire.

una spugna.
al centro della vita che trattiene tutto.
dentro.
dentro.

perla. nodo. nodo. nodo. nodo. nodo.


What if there was no light
Nothing wrong, nothing right
What if there was no time
And no reason, or rhyme
What if you should decide
That you don't want me there by your side
That you don't want me there in your life

What if I got it wrong
And no poem or song
Could put right what I got wrong
Or make you feel I belong

What if you should decide
That you don't want me there by your side
That you don't want me there in your life

Oooooooh that's right
Let's take a breath, jump over the side
Oooooooh that's right
How can you know it if you don't even try
Oooooooh that's right

Every step that you take
Could be your biggest mistake
It could bend or it could break
But that's the risk that you take

What if you should decide
That you don't want me there in your life
That you don't want me there by your side

COLDPLAY

sabato, novembre 12, 2005

 
coulden't you simply look through my eyes?
and tell me, the only one world you want to tell me?

deeply in your blood

venerdì, novembre 11, 2005

 
ho l'impressione che oggi il cielo sia più pesante del solito.
come se stesse sopra a guardarmi tutto il tempo, con tutti il peso in avanti.
come i bimbi curiosi che si sporgno dai balconi, dalle finestre. e non perdono mai l'equilibrio.
ma sembrerebbe sempre di sì.

litigo con il filo della collana della mamma. e voglio il nuovo libro di baricco.
anche se non posso e non voglio abbandonare eggers (david, con il suo conoscerete la nostra velocità, che avevo addocchiato tra le mani di quel bellissimo casertano che nello scorso viaggio a napoli mi ha salutato scendendo dal treno :P ). no, ora non posso dirgli che il suo libro non lo leggo piu solo perchè è uscito il nuovo libro di baricco.
non si può.
e gia dovrò rallentare la mia velocità con david (per la storia eggers)a causa degli incombenti esami.
sì.
letteratura altina, lingua latina, storia dell'arte medievale (che non ho ancora capito come e quando o se devo darlo) e storia del teatro greco latino.

e in testa cerco di rincorrere la canzoncina cantanta dall'amico di marco (il compagno delle ore di arte medievale, e amico di giovanni, il ragazzo con la triskele al collo e la felpa dei blind gurdian) sulla "bugy" e il "contini".
per non parlare dell'occhilino, multiplo, che mi è stato regalato da un'affascinante tedesco di mezza età al mc donald.

e il cielo continua a pesare.
curioso.



...you have a bad day....
già. è che ho voglia di terra nuova su cui poggiare i piedi. voglio uan lingua nuova tra i denti. e se arrivasse un cambiamento adesso, non rinuncerei. per niente.
è quella sensazione strana di volere a fianco gente che parla una lingua che non è la tua. e sì, voglio un'inizio nuovo, come quando si torna a casa dopo tanto tempo.
voglio 15 ore di volo e un'atterraggio tra la neve e il freddo.
e c'è chi dice che sia nei miei occhi.

martedì, novembre 08, 2005

 
..I remeber whem we use to play...

so che non è una cosa solo mia. che in questo sono penosamente normale.
è che alle volte ho proprio l'impressione di non sapere nulla. di non saper cosa fare. e mi trovo cieca a brancolare in un buio pregno di profumi.
e sì, questa sera decido di no. anche se non so se è la cosa giusta o sbagliata.
non so nulla. di me. di te. di lei. di lui. nulla. a stento riconosco la mia immagine riflessa in un vetro.
mentre la sera cala su questa vita. la mia.
che a fasi alterne, come la luna, mi ritrovo tra le mani.
e oggi è giornata di fuga. e no.
oggi ho proprio la certezza di non sapere nulla.

e così mi ritrovo a porre domande che neanche so formulare.

e sento il caldo delle stelle lì in cielo.
e già, i vostri nomi mi raccontano chi siete. il vostro calore illumina una parte di cielo.
ma è sulla terra che poggiano i miei piedi.
è aria terrena che respirano i miei polmoni.

no, niente lacrime. non farebbere che alimentare il peso di domande dentro una testa come la mia. "strana".
e no, questa sera sono troppo sottile, troppo schiacciata da un vento freddo.

sono lì, dove ogni tanto mi ritrovo senza saperne il motivo. è solo un passo.
divide dalla staticità al salto.
divide dalla terra all'aria.
questa sera sono troppo fragile. per decidere. troppo decisa per non capire.
e no, non ci voglio pensare. non voglio farmi abbracciare ancora da quei pensieri. da quegli occhi. da quel profumo.

sì, è come se non sapessi nulla di me.
homeless
con troppi vestiti addosso, troppi preconcetti, troppi sogni e troppi desideri.
troppi imegni, troppo tempo. troppi pensieri.
troppa luce negli occhi.

domenica, novembre 06, 2005

 
Went to school and I was very nervous
No one knew me, no one knew me
Look right through me, look right through me



mangio pancakes e miele.
proprio come a ny, quando si faceva colazione. io e fabrizio.
e non li avevo apprezzati un granchè. mentre ora capisco. capisco quanta bontà ci sia in quelle crepe trasformate in qualcosa di più.

e la parte migliore è proprio quella di quando torni a casa. di quando torni ad essere un'italiana in italia o un'europea in europa.
perchè fino a quando sei un'ospite della grande mela, quando la gente mentre ti serve o quando il tassista ti guarda dal vetro e tichiedono "it's you first time in NY?". bhe, lì non ti rendi conto di quanto è buono il miele sul pancakes.
e no, non riesci a godere del pancakes sotto il miele se giri con il passaporto in tasca e chili di monetine.
niente da fare.
perchè lì al momento ti rendi conto di quanto sia bella. la città. sì, ed è proprio una grande mela. sì. dolcissima. di quelle che regalano sorprese ad ogni morso. si capisce subito. gia da quando si atterra. gia da prima. e inizi a capire quanto sarà bella dal tragitto tra l'aereoporto e la città.
magari sul taxi. quando da lontano inizi a vedere tutti i grattacieli. da lontano. e sembrano così giganti, che quando poi ti ci trovi sotto neanche lo puoi immaginare.

ma i pancakes. no.
questi li comprendi solo al ritorno. solo una volta tornata a casa.
solo una domenica pomeriggio. quando hai fame e decidi di fare le crepe. e poi ti dici che no, basterebbe aggiungerci un po' di lievito e magari si da un'altra possibilità ai pancakes mangiati in passato.
in compagnia del ballerino preferito.
di una persona davvero speciale.

giovedì, novembre 03, 2005

 
"l'amore non corrisposto fa schifo" Scrubs

siamo tutti così meravigliosamente diversi. e non voglio fare il classico post penoso in cui si dice che l'umanità tutta è bella. perchè non lo penso.
per niente.
però se si pensa bene è vero, simo così meravigliosamente diversi.
quelli che le porte non le chiudono mai. chi non lo sa ma le chiuderà e chi crede di saperle chiudere e poi non ne è mai capace.
e chissà quanta gente ho dimenticato.
sì...chissà di quanta gente non mi ricordo. di quante persone mi sono anche presa una cotta (questa cosa è falsa) e ora non ricordo neanche i loro occhi.
e...bhe, la cosa che piu mi fa paura :) è di per tutte quelle persone che hanno provato a mostrarmi il loro affetto e io le ho ignorate. tremendamente.


alla fine ho fatto "il classico post penoso".
in questo periodo non so scrivere un post decente. per i miei canoni decente. già.

sono tornata a casa dall'ikea con una voglia tremenda di islanda. e con una nuova candela alla cannella.
islanda. sì, proprio l'islanda.

martedì, novembre 01, 2005

 
mi capita ogni tanto. sì, di fare una cosa qualunque e all'improvviso di capire qualcosa.
ed è una cosa immensamente stupida, molto "alla maura". sì, molto nel mio stile.
e così mentre cammini nel corridoio buio e il cane ti segue per vedere dove vai, in un secondo realizzi che ...sì...che non vorrei mai essere il motivo del ritorno di qualcuno. e non è semplice da spiegare come concetto.
e detto così suono molto cinico.
anche se, sì come era la mia parte? nichilista? già.
forse sono anche un po' cinica.

è così.
non mi sento di essere una di quelle persone a cui si puo dire "sono tornato per te" o cose come "sono contento perchè torno da te".
(e lo so che tu lo dicevi in un altro modo, lo so.)
un po' sarà perchè io non saprei mai dirlo. già, si sa no, se mi giro lo faccio per davvero. e se dovessi mai partire davvero, non so quanto saprei tornare.
però, bho. cosa ne so, camminavo nel corridoio e ho pensato una cosa così.
devo anche scrivere il mio pezzo di storia. e chissà....magari lavoro su questa cosa. o magari cambio tutto un'altra volta. bho.

e non riesco a non pensare a quel corso como dieci.

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