mercoledì, maggio 31, 2006

 
mannaggia a te.
mannaggia a me.

...punto. quella punto.

 
occhi bagnati, niente lacrime sulle gote ma....Thanx God :)

le voglio un bene dell'anima, che ci posso fare?
sorrido davanti allo schermo. grazie.

martedì, maggio 30, 2006

 
mangio ciliegie. ma non basta.
perchè qualcosa proprio non va. sai com'è? che posso stare zitta e schiacciare tutto dentro. poi ad un certo punto mi ritrovo a vedermi gonfia davanti allo specchio. ma niente lacrime. sono di marmo io.
prendimi a schiaffi, non sentirò nulla. pizzicami con la punta di quella lama che tanto amo. non uscirà sangue. no. niente lacrime niente sangue.

la mia pelle è bianca. i miei occhi cosi, come sempre. ma vuoti.
questo proprio non lo capisco. ora non lo capisco.

sono felice se tu lo sei. lo sai.
ma non puoi pretendere che tutto splenda se passi due ore che hanno fatto brillare tutto. tutta la tua bolla. di sapone. perchè è li che vivi il lunedi.
e io sono contenta per te.


ma sto impazzendo. sono chiusa qui dentro e forse non so piu neanche uscirci.
no, non sono capace.
e vorrei mandare un dannato messaggio a quello. per dirgli che voglio una birra. perchè da qui devo uscire.
perchè questo castello è diventata la mia prigione.
e sto impazzendo.
davvero.
questa volta sono arrivata al limite.
sono bianca, troppo bianca.
ma non sopporto il sole.
non lo sopporto.

senza sangue, capisci?
io che lo adoro, io che ancora vorrei assaggiare il tuo.
non so quanto resiterò. è che il mondo fuori mi fa paura. senza un perchè. ma non riesco ad uscire da quel cancello. non ci riesco.

e la notte sento i rumori della strada. le macchine che parcheggiano davanti a casa, e si. vorrei fosse la tua. per farmi uscire un secondo, come solo tu riuscivi a fare.

ma questa è la mia prigione. il mio scrignio, il mio rifugio.
il mio destino.
se esistesse un pillola per diventare trasparenti la vorrei ora. adesso.
per essere invisibile finalmente.
forse sarebbe peggio, ma almeno potrei uscire senza gli occhi del giorno addosso. senza il mondo a guardarmi.

fuck the world

non respiro perchè di ossigeno non ne ho piu.
chissa se attendo la mia fine o il mio inizio.


( e t u, c o n t i n u a p u r e a p e n s a r e c h e v o g l i o v o g l i o v o g l i o v o g l i o e b a s t a )

lunedì, maggio 29, 2006

 
è come parlare con l'aria.
fuori piove. tanto questa volta. e io adoro i temporali. e mi torna in mente quella volte in cui io e il folletto ci si scriveva mille sms con tutte le cose che ci piacevano. e senza saperlo entrambi scrivemmo della cannella, dell'odore delle cantine e del profumo di benzina. e dei temporali.
di quelli belli con i lampi e i tuoi e il cielo che si fa di un grigio magico.

mi sono sentita stupida questo pomeriggio per avergli scritto tutta la realtà. perchè non rispiravo piu. tutta la realtà in una sola parola. "stregata". tutto dentro queste otto lettere. e sì, "prego". perchè era la prima volta. "prego". un sorriso e una battuta sul tempo.
è come parlare con l'aria.
quella muta che non regala neanche l'eco.
non fa nulla, sono stata sincera con me stessa e con chi di dovere. ci si dovrebbe sentire meglio no?

e sì, anche io mi ricordo cos'ero nella vita precedente.
tu chiudi gli occhi ora.
la mia ombra è vicina.
piu a te che a me.

 

ti penso. non respiro.

sabato, maggio 27, 2006

 
non devo. assolutamente. non devo chiedermi se sei sveglio oppure no.
no, non devo. assolutamente.


n.b oggi prima partita a cui il "lady cocca fun club" partecipa. senza cartelloni o urla. si tasta il terreno.

p.s' lady cocca fun club, club dedicato alla coppia giancarlo-corrado (il corra ha sempre ragione) fondato dalla sottoscritta. e oggi rpima partita di volano a milano.

venerdì, maggio 26, 2006

 
rimetto su giovanni allevi. e mi sa che me lo perderò ancora. ancora una volta.
ma alle volte lui un concerto lo fa solo per me. attraverso le cuffie. e ogni volta p cosi.
non serve neanche piu chiudere gli occhi.
con keith jarret se non chiudo gli occhi sto male.
ma con lui non serve.

e a tavola mamma parla davanti ad un piatto blu con le verdure colorate dentro (anche le zucchine, Irene docet :). e io non ascolto la sua voce. sento solo i suoi suoni. e fingo che non mi infastidiscano.
e mi sento una stronza. ma alle volte sono solo rumori. suoni disconnessi.

come sei veramente
e le mani si fermano.
gli occhi aperti.
ho dei nuovi scatti in bianco e nero.

sono in bianco e nero.
sono in bianco e nero.
"buon giorno..."

giovedì, maggio 25, 2006

 
probabilmente mi sto cucinando il mio prossimo veleno, da sola



non voglio aprire
gli occhi ora,
preferisco
parlarti
cosi.
lascia che io
ti possa
amare
per un secondo
ancora.

martedì, maggio 23, 2006

 
(post incomprensibile)

forse ho 31 anni.
magari anche 41.
forse è una scelta mia.
forse è qualcosa che
mi è stato dato tra le
mani.

forse hanno reciso tutto di me. forse l'ho fatto io.
forse sono io che mi sto chiudendo dentro una scatola con un biglietto dentro.
che non riesco a leggere.

vorrei confessare a qualcuno che ci sto provando. a respirare.

tiro un sospiro.
lungo.
dove sei? dove sono?
il resto di me, che
non ho vissuto, dov'è?

sono un soldato romano.
di quelli di cui scriveva Sallustio.
l'unico che abbia mai tradotto.
vengo acoltellata al petto.
io.
mai alla schiena.
mai alla schiena.


ti guardo
negli occhi
mentre la
tua lama
apre il mio
corpo.
escono parole.
il sangue
non scivola,
non ha gravità.
vola.
dipinge il cielo,
firma la vita.

lunedì, maggio 22, 2006

 

ho scritto una poesia su carta.
il libretto nuovo. perchè quello vecchio e finito...
ho scritto una poesia sdraiata sul letto.
parla di sangue

e ieri sera ho dormito male.
non avevo la sua buona notte.

domenica, maggio 21, 2006

 
apro il palmo della mano.
lascio volare via tutto.
rimane un bel ricordo.
di quelli che si possono tirare fuori quando fa troppo caldo.

sul palmo c'è ancora il suo tatuaggio. un morso. o una piuma.
non voglio ricordare, ora.
non ne ho bisogno.

aspetto la buona notte.
di chi vorra regalarmela.

altrimenti ne farò a meno.

non è cosi importante.
per me.



p.s non tutto è come sembra, ricorda, fratello.
e sì, laku noc :)

sabato, maggio 20, 2006

 


so che c'è qualcuno li dietro....non dico tanti, ma qualcuno c'è....sento i vostri occhi...dunque: tra le due immagini, quale è piu "maura"?

venerdì, maggio 19, 2006

 

forse dovrei "sparire". per un po'. da tutti. cadere nel mio silenzio. che almeno non punge. non accarezza. non distrugge. e non scalda. ma forse sarebbe la cosa migliore. egoisticamente? forse. o forse no.

 
muisc: michael buble

mi manca accendere le lucine sopra il letto.
te le ricordi? ci tenevano compagnia tutto il pomeriggio. mi mancano anche molte altre cose.
molte altre persone.
oggi va così. come capita ogni tanto. sono un po "nostalgica" forse.

avrei voluto la pioggia oggi.
sì, avrei voluto la pioggia fuori. ma qui fa caldo e c'è il sole.
io avrei voluto scrivere e studiare con tutto fuori che gocciola.

(devo preparare le foto per i concorsi)

mercoledì, maggio 17, 2006

 

scrivo con la penna viola sul mio libretto, rimango ad aspettare la mezza notte con Michael che mi tiene compagnia dietro al cellulare, accendo le candele rosse sul terrazino e ascolto l'ultimo cd dei red hot chili peppers.

e sì, perchè la mezza notte?
perchè, chissà...magari succede qualcosa. la mezza notte è sempre strana. non è oggi e non è domani. è la linea di confine.

è bello avere qualcuno che ti da la buona notte,
anche se è dietro uno schermo luminoso.
anche se ha una caviglia ingessata.

anche se, chissa perchè lo fa.

torno alle foto in bianco e nero



Come to decide that the things that I tried
Were in my life just to get high on

When I sit alone come get a little known
But I need more than myself this time

Step from the road to the sea to the sky
And I do believe that we rely on

When I lay it on
Come get to play it on
All my life to sacrifice

Hey oh listen what I say oh
I got your
Hey oh now listen what I say oh, oh

When will I know that I really can't go
To the well once more time to decide on

When it's killing me
When will I really see
All that I need to look inside

Come to believe that I better not leave
Before I get my chance to ride

When it's killing me
What do I really need
All that I need to look inside

Hey oh listen what I say oh
Come back and
Hey oh look at what I say oh

The more I see the less I know
The more I like to let it go hey oh
Wooooaaah

Deep beneath the cover of another perfect wonder
Where it's so white as snow

Privately divided by a world so undecided
And there's nowhere to go

Red Hot Chili Pepers - Snow (Hey oh)

martedì, maggio 16, 2006

 
ho capito cos'è la cosa che piu odio al mondo.
le mani degli amici che ti entrano nello stomaco e nella testa, e nel silenzio falso di un abbraccio rubano sogni e desideri.
amici cari, silenzio ora. mio.
niente inviti. niente parole.



e quella che piu amo.
i sorrissi dietro un sms nella notte, il silenzio di una richiesta fatta con il cuore. il ricordo e il pensiero che qualcosa sa tenere di me. custodire.
anche se non ci si sente. anche se, anche se mille cose.
ma almeno mi sorridi, sincero. fratello.
mi sento meno sola, con te.

lunedì, maggio 15, 2006

 

c'è che ho occhi diversi dai tuoi.
c'è che alcuni non sanno vedere i colori.
c'è che c'è qualcuno che adoro, malgrado tutto

c'è che l'altra notte ho sognato in inglese.

sabato, maggio 13, 2006

 


chissa come sono fatta io.
chissa in cosa sono diversa. vabbè....lei è tanto giovane. ma mi succede così spesso e con così tanta gente.
anche il mio Folletto lo diceva.
c'è qualcosa di diverso in me. che mi impedisce di dimenticare. che mi impedisce di libermi delle cose velocemnte. che mi impedisce di vivere senza assorbire tutto, cosi fortemente.
chissa cosa.
chissa cosa mi fa voler bene cosi tanto alle persone. chissa come c'è dentro.

come se fossi piu profonda, come se avessi molto piu spazio nella testa, come se avessi mille caverne pronte ad ospitare pensieri, sentimenti, ricordi, profumi.
come se questa testa non fosse nata per altro. solo per l'immaginazione.

perchè la mia bocca dice cose, le mie mani regalano segreti alla carta e la mia testa vola. comunque. senza pause. senza accorgersene.
senza che le mani o la bocca possano obbiettare.
e continuo, senza fermarmi. quanto tempo è passato?
Un anno per Te?
tre settimane per i suoi occhi azzurri?
ed è tutto qui ancora.

lo ricordi quel morso? è come se fosse ancora qui sulla pelle, è qui cazzo. non è andato via. e non andrà via.
e sì, sei un "great boy" come dici tu, e non passera. non cambierà.
come se avessi spazio per tutto. come se non potessi mai dire "è passato tutto".
quel morso non si vede sulla pelle, e posso parlarti senza avere il cuore a mille, posso uscire con te, posso andare al cinema, posso. ma dentro. dentro c'è tutto cmq. come se avessi solo deciso, plasmando me stessa, che per averti vicino c'è questo nuovo silenzio.

dove stanno tutte le cose che ho dentro?
dove?
tu che le hai viste....tu che te ne sei accorto, prima di me. dimmi, dimmi Tu.
fratello, già fratello.

venerdì, maggio 12, 2006

 
Laku noc, ljubim te mala :) !

è bello. è piacevole addormentarsi nella vaga e inconcreta sensazione che qualcuno ti augura una buona notte così.
ancora, dopo tanto tempo.
e non importa, se magari quelle due ore in cui si è speso entrambi un sacco di soldi era tutto parole. parole e basta.
è che erano in inglese, è che si parlava di futuro, è che mi poneva domande strane.
è che è piccolo e io no. è che dice "know" mille volte in una frase. ed è tra le mie parole preferite.
è che mi ha detto che avrei dovuto dirgli qualcosa prima.

ma è dolce lo stesso, è come la medicina piena di zucchero prima di andare a dormire.

e chissenefrega, no?
se intorno a quel cellulare si è magari fatto quattro risate.
non mi interessa.
almeno faccio ridere la gente e non piangere.

e così....sì, penso alla sua partita di oggi.
perchè io quando inizio a sognare non mi ferma piu nessuno.

Good night, kiss you li'l girl...
anche se non so cosa voleva dirmi...ma è stata una buona Notte.

giovedì, maggio 11, 2006

 
non so chi era. devo aver aperto gli occhi solo un secondo.
questa notte. mentre tutto era buio.
non so se è colpa di Owean Meany. se sono io che finalmente ci riesco.
ma ho avuto una paura fottuta.
in camera, con me c'era qualcuno.
e sì, sembra così stupido a dirsi. ma era lì. e l'ho visto con i miei occhi.
era una bambina. o almeno è quello che ricordo. in piedi. mi fissava seria.
ho avuto una paura mai provata. di quelle che ti rendono incapace. che ti immobilizzano.
e non importa se non crederà nessuno.
l'ho detto solo alla mamma, perchè so che capisce. e chissa, magari era la zia. ma era bimba.
il fatto che mi osservasse mi ha terrorizzato forse.
e continuavo a riptermi che avevo paura. paura.
ho sentito freddo. freddo invernale, di quando le coperte non bastano mai.

era li che mi fissava e io mi sono solo chiusa in me.
ho urlato in silenzio che avevo paura.
ho sentito il freddo fino dentro.
e finto di dormire.

questa mattina non ci ho pensato.
quando sono tornata in camera per studiare ho ricordato tutto. mi sono messa nella sua posizione per raccontarlo alla mamma. e no, non le ho parlato. no, non le ho chiesto nulla.
ho solo avuto paura. paura.

 
ho bisogno di una mano
che sappia sfiorarmi
e serve immaginazione.
una mano di immaginazione
per sfiorare questo
corpo
nudo
plasmato dalla realtà
finto



domani sera, Adda Danza....

mercoledì, maggio 10, 2006

 
poi mi basta questo.
e sì, gli "amore mio" possono capire. lo so.
mi basta una mail. quella del fratello di Nikola. mi basta una mail che arriva dalla serbia. salutano tutti. parlano di noi, sempre. e non riesco ad aspettare l'anno prossimo.


Their are constantly talking about You, and their trip to Italy. They can not wait until next year.

e chissà...magari quello che mi manca è questo. e non significa solo il numero 5 della squadra :)
mi manca vivere così.
perchè sì...è 21 anni che la maura è così, solitaria. e so di esserlo dentro. ma perchè forse mai ho incontrato qualcosa che aveva quel sapore. con quel profumo li no. chissà.

chissà.
magari noi si va la
e loro vengono qui.

 
qualche cosa non torna.
e lo so bene che non è una semplice equazione matematica che risolve tutto. lo so che non finsice tutto nel risultato.
ma è che almeno dovrebbe essere un'equazione che funziona. una di quelle che hai da fare mille conti e riempi le pagine. di quelle che non mi venivano mai.
ma almeno ci provavo.

è che qui qualcosa non va.
manca. o forse è di troppo.

ho accesso l'ipod e nella testa giravano le aprole giuste, quelle che qui suonano bene. quelle che magari anche chi mi ha trovato "per caso" avrebbe apprezzato. e chissa commentato. ma poi sono rimaste sospese nella testa.

io ho preso il treno.
che mi portava verso casa.
e avrei solo voglia di un prato sotto il sole. un parco.
e forse dovrei partire. ma sarebbe una pessima idea.
mi basterebbe un parco.
e il silenzio.
sì.

qualcuno che condividesse il parco con me in silenzio.
faccio uno squillo,
ma nessuno risponde.

forse oggi sono così in basso che neanche la mia voce raggiunge la superficie.

martedì, maggio 09, 2006

 
incredibile quanto sia stata facile.
no. facile. no, facile no.
naturale.
incredibile quanto sia stato naturale.

quanto sia rimasto sospeso tra noi.

quanto ci sia rimasto appiccicato addosso.

e non importa se non ci sono tracce. se su quella spiaggia ci sono passi solitari.
io volo alle volte. e tu lo fai tutte le notti.
come ieri.
tra la pioggia anche.


i tuoi segreti li ho custoditi.
i tuoi silenzi sono ancora chiusi qui.
è un abbraccio. infinito che li tiene al riparo.

lunedì, maggio 08, 2006

 

tutto il mondo mi amerebbe se fossi solo parole.

domenica, maggio 07, 2006

 

Inutile aspettare.
cosa poi? non importa. non importa se nessun occhio sfiora questo guscio di tartaruga. perchè è così che mi sento un po'. oggi. sempre. domani. sempre.
e allora chissenefrega. sì, chissenefrega.

ho voglia di ascoltare Devils & Dust? ho voglia di scrivere a caso? chissenefrega. lo faccio.

e io con i giochi della playstation ho un rapporto tutto mio. gioco solo a giochi di "intelligenza" quelli in cui c'è un cazzo di personaggio che deve fare una cazzo di cosa. perchè le macchine non le so guidare. il calcio lo odio. a basket resisto tre minuti poi mi viene un tic.
e così gli unici giochi con cui gioco sono quelli "intelligenti" che mio fratello non compra se non li compro per metà io.
così ci ritroviamo a giocare a Prince of Persia. il primo. quello vecchio vecchio che gia tutti "l'ho finito." "bellissimo". quello.
solo che io con questi giochi ho reazioni miste. rabbia. tranquillità. perchè se una fottuta cosa non mi viene dopo averla provata dieci volte, cinque delle quali con il fratello che urla nelle orecchie "schiaccia il quadrato. schiaccia il quadrato. non è difficile. ti ho detto, schiaccia il quadrato" bhe, dopo dieci volte mi vengono attacchi di rabbia. getto il maledetto "QUADRATO" sul divano e dico di giocarci lui con quel cerchio che chiamo zero di continuazione.

così mi ritrovo a scrivere un post stupido. e fanculo.
chissenefrega, no?
non dovevo scrivere. ma l'ho fatto lo stesso.
non dovevo pensarti e l'ho fatto lo stesso.
speravo in un segno e non l'ho avuto. allora
chissenefrega.
chissenefrega.
rimani in silenzio.
chissenfrega.
è l'ultima questa.
chissenefrega.


chissenefrega.
sono così brava ormai.
così brava.
chissenefrega.


organizzo il mio viaggio in serbia?
chissenefrega, puoi dirlo.
chissenefrega.

venerdì, maggio 05, 2006

 
alle volte mi manca.
il poter chiamare qualcuno per dividere il pomeriggio.

alle volte mi manca come lo facevamo io e te.
quando il pomeriggio stava fuori da quella camera. questa camera.
è che forse un po' ci contavo. ad averti semrpe a portata di mano.
a portata di mente. di parole.

mi manca stare sdraiati in due su quel letto. testa e piedi. solo per
poter parlare. per poterti dire quello che ho dentro adesso.
uso le aprole ma forse il mio segnale di aiuto non ti arriva.
e avrei bisogno di sentirmi dire da te che posso sognare,
che posso. che devo.
avrei bisogno di sentirmi dire, senza che mi guardi negli occhi e
mentre giochi con il mio cuscino. che sono una pazza.
che questo Dejan me lo devo dimenticare.

mi manca.
ma se non lo vuoi non importa.
non è destino, no?
le cose funzionano così e io e te lo sappiamo bene.
bene.

 

accendo l'ipod e lascio che la musica sia silenziosa. come musica da un'altra stanza.
penso ai messaggi in inglese. penso a quanto mi manchino. a quanto mi manca. a quanto mi manca svegliarmi la mattina pensando in inglese, a quanto mi agitavo ogni volta che qualcuno mi si avvicinava dicendo che aveva bisogno di un favore, e a quanto mi sentivo stupida dopo perchè avevo capito tutto senza problemi.
mi mancano le notti in cui si facevano le tre perchè Nikola voleva sapere le fiabe in italiano. e lui raccontava fiabe che mai avevo sentito. mi manca Dejan che mi racconta che in serbia la proporzione ragazze -ragazzi è di 5 a 1, mi manca sentirlo dire che bisogna stare attenti prima di uscire con una ragazza perchè bisogna scoprire prima chi è il suo ex e che compagnia frequenta.

mi mancano tante piccole cose.

mi manca la maura che ho sentito dentro di me. quella che mai avevo sentito.
mi manca sentirmi stupida perchè seguo solo il numero 5. mi sentivo scema quando la MariaGrazia mi guardava ridendo e diceva "hai visto Dejan che stava lì vicino?!"



Sometimes I feel like I don't have a partner
Sometimes I feel like my only friend is the city I live in
The city of angels
As lonely as i am
Together we cry

I drive on the streets cuz she's my compainion
I walk through the hills cuz she knows who I am
She sees my good deeds
And she kisses the winded
And I've never worry
Now that is a lie

It's hard to believe that there is nobody out there
It's hard believe that I'm all alone
At least I have heard of the city
She loves me
As lonely as I am
Together we cry

And I dont ever wanan feel like I did that day
Take me to the place I love
Take the road away
And I dont ever wanna feel like I did that day
Take me to the place I love
Take the road away yea yea ye-yea
Oh no no no
Yea ye-yea
Love me I say yea ye-yea


Is where I drew some blood
I could not get enough
Forgot about my love
I get my life away
Yeah yeah ye-yeah
Oh no no no
I said yea ye-yea
Ill stay



Red Hot Chilli Peppers

mercoledì, maggio 03, 2006

 
Ma perchè, se uno mi guarda, qual è la prima cosa che pensa?

e me lo ripeto dentro, come mi chiedo il perchè mi hai chiesto il numero....ma non lo chiedo.
le tengo dentro.

martedì, maggio 02, 2006

 


....è la mia testa. sono i miei pensieri. i miei occhi e questa carne. questo mio modo di vivere, sentendo tutto sempre fino dentro. questo cogliere ogni secondo come fosse un ora. questo cogliere ogni dettaglio, e farlo diventare Tutto.
lo diceva anche lui, che coglievo sempre tutto in un modo unico, e vaeva ragione. il Folletto.
ora lo vedo.

mi bastano dieci sms scritti in inglese, inviati tutti alla stessa persona. mi basta pronunciare sulle labbra il suo nome. mi basta chiudere gli occhi.
maledetta stupida me.

 
i'm going to miss you all!!

è successo.

ed è incredibile come alle volte io possa uscire dalla mia vita. come possa diventare trasparente davanti a tutti. anche a me stessa.
ed eccomi qui, come appena svegliata da un sogno.
un sogno troppo reale.
che è stato realtà. e forse ho vissuto piu ieri sera di tutto il resto della settimana. ho vissuto in quegli occhi azzurri che mai avevo visto. ho vissuto il quel braccio a cui mi sono attaccata e che ho sfiorato volontariamente. ho vissuto quando mi hai parlato tutta sera cion quel tuo accento inglese perfetto, quando mi ha preso in giro dicendomi che parlare l'inglese meglio di me non era così difficile.
mi sono sciolta ieri sera. come burro al fuoco.
ho aspettato un sms che è arrivato questa mattina, dopo 30 minuti che eri salito sul quel bus che ti porta verso casa.
dopo 30 minuti che mi hai salutato, dicendomi che speri di rivederci.

chissa in serbia come va, il ritorno.
con quella coppa del secondo mposto tra le mani. quella che hai diemnticato a casa mia ieri sera.

e questa mattina pioveva, mentre li salutavo. era una pioggia leggere leggera.
e Milos piangeva, si è voltato verso di me, ha fatto uno di quei suoi sorrisi e si è battuto il petto con il pugno guardandomi negli occhi. mi ha abbracciato e ho sentito le sue lacrime sul mio viso "please, don't cry now". mi è uscito. naturale. senza doverci pensare. perchè altrimenti avrei pianto anche io.

poi ho visto i suoi occhi.
per l'ultima volta. per ora almeno.
la sua vita si allontana da qui lenta e io alzo la mano, facendo il "tre" con la mano. e loro salutano, mentre ingoio le lacrime.

e ora?

I miss you...

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