venerdì, giugno 30, 2006

 
avrei voglia di insultarti.
di scriverti quanto mi hai deluso.
avrei voglia di dirti che secondo me stai facendo male.
e ne hai fatto a me.
avrei voglia di spiegarti che ora, vedo tutto con occhi diversi.
mi ha fregato, hai ottenuto cioè che volevi.

sarebbe tempo perso.
non capiresti.

vaffanculo

giovedì, giugno 29, 2006

 

sparisce Posted by Picasa

decidi mondo. prendi la tua scelta.
porgimi la tua domanda.
o la tua risposta.

mercoledì, giugno 28, 2006

 

ci sono cose che ho sempre sognato fare.
una lista piuttosto lunga a dire il vero. una bella lista a ben vedere, e la tengo lì, presente ma...bhè, sono piccoli sogni.
qualcosa come tagliarmi i capelli da sola, come leggere un'intera bibliografia completa in meno di un mese, come fare un viaggio in groelandia o passare una vacanza in una casa in toscana.
in questa lista un po' pazza e un po' irreale....ci sono due azioni. "vandaliche" per così dire.

alle volte mi capita di realizzarli questi sogni. come ieri sera :)
in compagnia di due pazzi che mi hanno dato retta.

ecco....l'ho fatto. e questa mattina neanche ci pensavo.
fino a quando...bhe, la nonna mi ha chiamato alle due di questo pomeriggio.
"maura, mi ha fermato un signore oggi! mi ha chiesto se c'era stato un incidente davanti a casa".

ebbene sì....ebbene sì....ho disegnato con il gessetto una sagoma a terra. un morto per così dire. completo di PROVA A e B.

sognori e signore, qualcuno ci ha creduto


(ehm, Thank You!)

martedì, giugno 27, 2006

 
"...risposte folli da chi trasmette alle stesse frequenze..."

ho trovato qualcuno con cui fare un buon esercizio di dialettica.
questo pomeriggio. mentre si moriva di caldo.
lui studiava e io tornavo da saronno.
dalla K. e da un pomeriggio dedicato alla commedia greca.

trasparenza.
sono.

lunedì, giugno 26, 2006

 
il caldo si nasconde tra le voci degli amici di mio fratello, fuori in giardino.
e io scendo in camera. mia. coccolandomi nel pensiero che qualcuno,
prima o poi scriverà anche di me.
che qualcuno una notte calde come questa andrà a letto con un dolore alla pancia come il mio. e quel qualcuno alle undici meno cinque del lunedì, avrà un po male alla schiena, ma si siederà alla scrivania per scrivere. di me.
avrà la sensazione di essere solo, davvero. ma il mio pensiero gli terrà compagnia.
ad ogni pagina del libro che leggerà chiuso nella sua stanza, ci sarà un sorriso per me.

ancora non mi conosce.
ancora non sa il mio nome.
o semplicemente ancora non ha il coraggio di pronunciarlo davanti a me.
ma siamo insieme.
chiusi in questo istante.
che ci fa sentire bucati, all'altezza dello sterno.


in questo secondo in cui la sera, ci regala un sorriso.

 
N.B chiunque abbia una copia di Io Donna di sabato scorso....di cui volete disfarvi :) bhe, io ne avrei bisogno....grazie grazie

 
forse vorrei avere il coraggio di confessarmi. a Te. al mondo. anche se non conosco la mia confessione.

domenica, giugno 25, 2006

 


giancarlo guarda i simpson.
dopo la doccia mi siedo a leggere. un libro. Irving. Owen. ancora bagnata dalla doccia fredda.

sono un enigma.
anche per me stessa.


oggi sono sincera. al 100%. senza limiti. con cattiveria anche.

sabato, giugno 24, 2006

 
ho capito che di noi non rimane nulla.
non rimarrà nulla di me. la mia voce verrà persa, dopo la mia fine.
nessuno saprà riprodurre la mia voce. il modo in cui pronuncio il mio nome. il modo in cui pronuncio il Tuo, che ancora non conosco. andrà persa.
ogni piccola onda di ogni parolaccia detta oggi, di ogni risata, di ogni saluto, di ogni singola parola.
svanito nell'istante in cui è nato.

sì, rimarranno le mie parole scritte. fino a quando qualcuno non le butterà.
ma saranno solo macchie nere spruzzate su un fondo bianco.
saranno solo scatti appartententi a nessuno.

e io non so piangere. ma mi concentro, mi chiudo in camera e il cielo chiuso fuori da una piccola finestra mi regala un cielo triste.
piove, tutte quelle lacrime che io non so piu versare.
e mi metto a girarmi indietro.
verso quella mia metà. verso il mio cognome e metto in fila fotografie. scannerizzo frammenti di passato. immagino le voci dei miei antenati. di quei nonni, che non hanno avuto padre come me.
e mi ritrovo a leggere la maledizione della mia famiglia.
figlio dopo figlio, padre dopo padre.
maschio, femmina, maschio femmina.
giorgio, giancarlo, giorgio, giancarlo.
Come una catena leggera fatta di secondi reali. senza saperlo è una vita che è stata.
e non so come suonavano le loro voci. vedo solo i loro occhi.
e colgo il loro dolore. come la loro felicità.
tocchera anche a me. come a tutti.

 

I want to lose.
your picture.
your touch.
your voice.

for be.
better.
with him.

venerdì, giugno 23, 2006

 
lunedì mi porti al cinema, vero?
devo cancellare un po' di cose.


Sorrow sank deep inside my blood
All the ones around me
I cared for and most of all I loved
But I can't see myself that way
Please don't forget me or cry while I'm away

lunedì, giugno 19, 2006

 
Montagne che varcai! dopo varcate,

sì grande spazio di su voi non pare,
che maggior prima non lo invidïate.

Azzurri, come il cielo, come il mare,
o monti! o fiumi! era miglior pensiero
ristare, non guardare oltre, sognare:

il sogno è l'infinita ombra del Vero.

[G. Pascoli]

sdraiata sul divano penso ad occhi verdi. e ad occhi azzuri. ad abbracci solo sognati. e a mani che mai mi sfioreranno.
e mi viene in mente Alessandro Magno. e l'unica poesia di Pascoli che mi sia mai piaciuta davvero.

 


alzo la musica. Mozart.
papa mi dice di pensare alla mia vita. perchè ho 21 anni. e non ha tutti i torti.
inizio settimana. sola.
e negli occhi ancora quel Petit Mort


(Foto Teatro alla Scala)

domenica, giugno 18, 2006

 
La mente è come un paracadute: funziona solo quando è aperta (F. Zappa)




Well fuck all them
People, I don't
Need no excuse
For being what I am
Do you hear me, then?

Information is
Not knowledge
Knowledge is
Not wisdom
Wisdom is not truth
Truth is not beauty
Beauty is not love
Love is not music
Music is the best...

[Frank Zappa - Packard Goose]

ascolto Zappa.
e alzo il volume, così è un po' come sentire papà qui. il mio papà vero. quello della radio trasmittente, quello chiuso in falegnameria. quello che taglia la siepe in giardino. il mio papà. quello di quando il pomeriggio, mi faceva sedere sulla radio trasmittente con una mela in mano e si passava tutto il pomeriggio lì, così. a parlare con quelli di Minneapolis o di Dublino. a fare da navigatori au camion che si erano persi per Milano.
quello che ascolta Frank o Miles Davis. il papà con la cintura americana da cow boy. quello di cui ricordo cose così. perchè altre le ho dimenticate.
ho dimenticato parti di mio padre. ed è la cosa peggiore che potessi fare.
(e non servono pacche sulla spalla, non servono lacrime o commenti)
quello che mi rimane è un sorriso sfuocato, quattro panni stesi su un filo, il rumore che fa la notte sistemando la moto da trial e tutti gli album di Zappa in vinile.
neanche ricordo la sua voce


e mi immagino che da buon fan di Zappa, volesse chiamarmi Moon, Diva o Unit.
e lo immagino da sola,
è un sogno costruito
con pareti di
sapone.
scivola.


e la voce di Zappa diventa la sua voce. diventa il suono piu paterno che riesco ad immaginarmi e...
ok Dad, I will not eat the yellow snow...and yeah, I know there is a lot of dirty love here...I love you daddy! ;)

alzo gli occhi dalla cart, sorrido al cielo e al caldo.
alzo Frank...le canzoni me le ricordo ancora, a memoria. ma solo ora capisco i testi.

thanx Frank,
but I'm not like Bobby Brown

sabato, giugno 17, 2006

 
Now every woman and every man
They wanna take a righteous stand
Find the love that God wills
And the faith that He commands
I've got my finger on the trigger
And tonight faith just ain't enough
When I look inside my heart
There's just devils and dust

[B. Springsteen - Devils & Dust]



la tv è accesa su Sky Sport. partita in diretta di rugby: sud africa - scozia
e i giocatori sud africani hanno dei visi cosi scozzesi che se non fosse per le loro bellissime maglie, li scambierei per scozzesi. che tra l'altro stanno perdendo.
e i telecronisti, come sempre, dicono cinque cose su dieci che non capisco assolutamente. parlano di salsiccie e di caldo, di divani e di carbonella. vabbè.

mangio pizza e bevo una birra. ma fa troppo caldo per me e questa mattina ho anche pianto. cosi mi addormento sul divano. un po' ubriaca. anche se è una gusto morbido.

voglio comprare il dvd di Black & White cosi posso rivedere e rivedere Petit Mort tutti i giorni.
Intanto mi lascio rapire da Mozart. per chiudere gli occhi e rivedere quel teatro nella mia testa. per risentire la voce di Fabrizio sussurrarmi all'orecchio.


sai cos'è? che potrei decidere di cancellare ogni ricordo. ogni singola briciola di te da me. ma mi innamorerei lo stesso. e avrei lo stesso nuovi ricordi dentro.
piango e mi rendo ridicola.
lo farei anche se non avessi su quel foglio quelle tue parole.

venerdì, giugno 16, 2006

 
approposito.
oltre a lanciare lettere a caso, lancio anche pixel a caso. e oltre al solito luogo non so perchè ne ho trovato un altro (anche se in realtà è sempre la stessa zuppa).

 


mi mancano le parole per dire.
dire qualsiasi cosa.

Fabrizio ieri sera ha decretato che sono il suo porta fortuna. mi ha abbracciato e mi ha detto che ne voleva un'altro.
non sono mai stata il portafortuna di nessuno
e ha ballato da Dio. davvero, è un grande ballerino.
anche se lo sapevo già.
lo adoro

e il Francy mi ha dato della pazza.

e io ho bisogno di rivedere Petit Mort.
e di morire.
sì, li.
ancora una volta sparire.
dietro quel pianoforte.
trafitta da quella spada.

giovedì, giugno 15, 2006

 
ho fatto quello
che lei fa
ora.
e quello che
lei faceva
ieri.
ma non mi hai
voluta.


se solo avessi potuto
avrei giocato al
tuo stesso gioco.


i poeti scrivono senza aspettarsi una risposta.
io non sono un poeta.

mercoledì, giugno 14, 2006

 
I have only
to find the Place
where I could
die.
and rest in
pace.


voglio essere
rapita da un
urlo di
vento.
trasportata la
dove tutto è.

cattivo o
buono che sia.
bianco o
nero.
alla porta del
paradiso
non busserò.

per non vederti
lì.
con ali bianche
ed occhi innocenti.

 
varcata quella porta non ho fermato la testa per un secondo.
non sono riuscita a fermare i pensieri, è stato tremendo.
una catena, un fiume.
e non ho resistito...ho dovuto scrivere. davanti a tutti loro. e avrei scritto tutto il tempo. tutto il tempo.
perchè i pensieri non si sono fermati un attimo.
neanche un attimo.

e ho realizzato che ci sono cose che non si possono fotografare.
non si possono fotografare.
e voglio fare una fotografia che urla.
per una volta.
che urla.

martedì, giugno 13, 2006

 
cazzo...perchè dev'essere sempre cosi con te?
perchè cazzo, tutte queste coincidenze?



pensavo a quanto è interessante.
il fatto che agli occhi degli altri magari siamo diversi. magari gli altri ci reputano importanti per loro. magari pensano che siamo speciali, legati a loro per qualcosa di importante.
...e magari non è per niente così.

magari queste persone ci strappano solo un sorriso qualche volta.
magari sono solo battute dette cosi, per circostanza.

mentre dall'altra parte c'è un intero mondo che vive. respira e aspetta.





Excuse me
But I just have to
Explode
Explode this body
Off me

I'll be brand new
Brand new tomorrow
A little bit tired
But brand new

[Bjork - Pluto]

lunedì, giugno 12, 2006

 
“Qui è la rosa, qui danza” (Hegel)

a me Hegel bho...ci sono molti altri filosofi che ho amato. molto di piu di Hegel.
forse è scontato ma io sono una Pascal. e sono anche un po' Kierkegaard.
vabbè...ascolto Giovanni alla radio. LifeGate trasmette un suo concerto.
e ancora una volta, mi sembra sempre piu chiaro.

lui suona e io scrivo.

e sì, Giovanni è Giovanni poco da fare.
e dopo Keith Jarret o forse...già, sono allo stesso livello ora.
come emozioni in me.
molti altri pianisti mi tengono attaccata alle loro note. ma con Jarret e Allevi le cose sono nettamente diverse.
con loro respiro.

ricordo il mio primo impatto con Keith Jarret. un ragazzo mi regalò il suo The Koln Concert. e passavo i pomeriggio con il primo brano del cd che suonava per la camera...abbassavo la taparella e accendevo UNA sola candela bianca.
mi sdraiavo sul pavimento di legno e passavo i primi sette minuti e qualcosa ad occhi chiusi respirando regolarmente.
dopo era un'angoscia.
dopo quei sette minuti tutto diventa fisico.
mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi piu di una volta.
Keith Jarret è stato e forse sara l'unico pianista a farmi sentire il pianoforte nella pancia.

Giovanni non mi prende la pancia.
ma non è un male. Giovanni mi permette di non dover chiudere gli occhi.
lui suona e io perdo cmq il distacco con la realtà effettiva. anche ad occhi aperti.
...anche ad occhi aperti.

come sei veramente





....ho pensato tutto pomeriggio che prima o poi, lo so. io e te faremo una tavola rotonda. a due. perchè arriverà un giorno in cui potrò porti tutte le domande.
e tu potrai scegliere se rispondere o no.
e a qualcuno risponderai.
sinceramente e non.

 


inizia il mondiale italiano. e a me non interessa minimamente.
lo so perchè ne parlano tutti. tutti ad organizzare: birra fredda, patatine, divani, oratori. e chissà cos'altro.

preparo la pizza e mangio ciliegie colte con la scala che mi fa paura.



- nonna, ma sono arrivati?
- si..si...ma, chi?
- nonna, il giancarlo e i suoi amici...sono arrivati o no?
- ah, loro. si...si...stanno gia montando la tenda.
- bene....
- ...e tu? quando vieni?
- eh, dovremmo anche parlare io e te...
- anche io avrei bisogno di parlarti...non vorrai mica partire?
- come fai a saperlo?!? già, ma la mamma ha detto che non si puo...
- certo che, piuttosto che farlo male forse è meglio andare...e perchè no?
- nonna i soldi ovvio.
- e a tuo padre lo hai detto?
- lascia stare nonna....
- dai vieni che parliamo....

domenica, giugno 11, 2006

 


south of heaven

accendo la radio e RP regala una registrazione originale degli anni '70. di quelle con la voce di Alberto Lupo che legge. e mamma passa l'aspirapolvere e si ricorda di quando amo "Cristo si è fermato ad Eboli". perchè non l'ha letto ma lo ha sentito letto da Lupo.

è insopportabile la gente che piuttosto che dirti "no" non risponde.

ho dormito nel lettone. solo io e il mio cane.
ho sognato che ero un'artista di strada. pioveva. un collega di lavoro, se cosi lo si puo definire, si batteva con due bulli per me.
e io queste cose le odio.
eppure le sogno.
com'è possibile?

però c'era la pioggia. e io l'adoro.

sabato, giugno 10, 2006

 
è come se mi trovassi catapultata nell'anno scorso.
ma questa volta è piu difficile, è piu pesante.
e mi vergogno cosi tanto di me che neanche riesco a spiegare di cosa sto parlando.
inutile fare commenti ad un post cosi.

mamma mi chiede cosa cerco su internet e a mezza voce rispondo
sono sul sito del dams
e cade il silenzio

e fa bene. lo so che sono io che dovrei mettermi in testa che dovrei solo aspettare tre anni, si perchè quest'anno è come se lo avessi gettato al vento.
e lei continua a dirmi di non preoccuparmi
è il primo anno succede a tutti. tra tre anni ci vai lì. ora mettiti sotto e fai questi anni qui.
ma a me non piace. poco da fare. sono una testa di cazzo, no?
le materie che non mi piacciono io non le studio.
è un pensiero semplice il mio. sbagliato ma semplice, nella sua stupidità.
anche io faccio tante cose che non mi andrebbe di fare, bella risposta di merda mamma.

poi cade il silenzio ancora.
ha ragione povera donna, tre anni, cazzo. mettiti sotto e passali lei dice cosi.
e usa la parola cazzo.
due ore di discussione ed è la prima parolaccia.

io oltre ad essere un fallimento sono anche anche uno scaricatore di porto.
è buono che questa sera io sia a casa sola.
sola.
sola.

venerdì, giugno 09, 2006

 

Feel so much you can’t stand it
feel the love that lives inside it
realize that life is but a minute
until I finally found you in it.

[But I did not - Howe Gelb]

continuo a sentire pezzi di canzone e ad affogarci dentro.
tanto da poter poi respirare per un secondo.
le mie ali le sento, dietro.

 
costruisco un nuovo tavolo da ping pong.
vado a saranno e chiacchero tutta mattina con C., e penso a Bologna. al Dams. continuamente.
mi sento le ali spezzate, dalla mia stessa mano.

passo per garbagnate e ripenso al liceo.
ripenso alla maturità.
e mi torna da dirTi Grazie. per avermela fatta passare cosi.
nel miglior modo che potessi viverla.

poi passo dalla tua stazione e ti regalo un pensiero.


Me llaman el desaparecido
Que cuando llega ya se ha ido
Volando vengo, volando voy
Deprisa deprisa a rumbo perdido
Cuando me buscan nunca estoy
Cuando me encuentran yo no soy
El que está enfrente porque ya
Me fui corriendo más allá
Me dicen el desaparecido
Fantasma que nunca está
Me dicen el desagradecido
Pero esa no es la verdad
Yo llevo en el cuerpo un dolor
Que no me deja respirar
Llevo en el cuerpo una condena
Que siempre me echa a caminar

[Manu Chao - Desaparecido]

 
mi sa che ho fatto un casino con i commenti....già...
ma ho cercato di fare del mio meglio :)
mali estremi, estremi rimedi o qualcosa di simile :P

giovedì, giugno 08, 2006

 

mangio solo verdura da una settimana. probabilmenteFabio sarebbe orgoglioso di me.
avevo un post ma non esce dalla testa. solo li suona bene.
tutto per te :) questo spazio bianco:














May it be an evening star / Shines down upon you / May it be when darkness falls / Your heart will be true / You walk a lonely road / May it be the shadow’s call / Will fly away / May it be your journey on /To light the day / When the night is overcome / You may rise to find the sun [Enya - May it Be]

mercoledì, giugno 07, 2006

 
I am io sono questo corpo e questa mente, sono i mille pensieri, sono le lacrime che non so versare, sono le parole che non so fermare. sono queste cicatrici, sono una goccia salata che si infrange nel silenzio, sono buio. sono giorno e sono notte. sono sensibile, tanto da non dimenticare gli occhi di nessuno, fedele perchè non so fare altro, sono stupida quel tanto che basta. sono fata, perchè sono cattiva e bastarda. sono pioggia perchè ho silenzio e pesantezza.

I want io voglio fare per bene quello che sono chiamata a fare, voglio smettere di essere sveglia solo per respirare, voglio trovare quel paio di occhi che hanno il mio stesso colore. voglio un segreto da custodire. voglio le scarpe piu adatte che posso permettermi per camminare qui. voglio ascoltare le tue parole e guardare in alto.

I wish io spero di potermi sempre addormentare senza rimorsi, spero di avere un giorno la fortuna di dire di esere finalmente a casa, spero di poter avere un domani il calore di una famiglia che sappia stare in silenzio e che sappia di me. che sia mia. una volta per tutte. spero di poter dire un giorno tutto con un'altra lingua.

I hate io odio i rimpianti. odio l'estate del sole e delle creme dopo sole. odio le accoltellate dietro la schiena. odio i sotterfugi. odio el aprole non dette che dovrebbero essere dette. odio le persone che mi strappano pensieri e sogni. odio gli amici che mi prendono a pugni. odio dover sempre ascoltare. odio dover sempre dare spiegazioni.

I love amo la verità, la sincerità, l'amicizia di cui non senti il bisogno ma che c'è, adoro il balletto. adoro la spontaneità. adoro le mani che si sfiorano. adoro il caso. il destino. adoro la libertà. mia.

I miss mi manca poter dire che sono fiera di me stessa per questo istante. mi manca tutto cio per cui provo nostalgia ma che non ho il coraggio di confessare.

I fear ho paura della nostalgia. della solitudine estrema in cui so di poter cadere. temo la pigrizia in cui mi capita di inciampare. temo per la mia sanità mentale. tempo che alcune delle cose in cui credo...si possano sciogliere. ho paura del mio perenne stato di disagio.

I hear sento le voce che vengono dalla strada. il tuo silenzio. i tuoi occhi e le tue mani. sento il mondo che vive e il mio silenzio.

I wonder mi chiedo se per un secondo mi hai pensato. se riuscirò a fare quello che devo.

I regretmi spiace aver perso Quell'occasione. mi spiace essere ad un oceano da te. mi spiace per la poca fiducia che ho in queste mani. mi spiace, sempre solo ed esclusivamente.

I am not io non sono calcolatrice. non sono mai quello che non sento. non sono materialista. non sono ottimista. non sono coraggiosa quanto potrei.

I dance ballo ogni secondo della mia vita. ogni nota, ogni suono e ogni rumore. ballo la danza che mi ha istruito fino a qui.

I sing canto raramente davanti al mondo. qualche volta nella mia testa.

I cry piango spesso, senza lacrime. difficilmente davanti agli altri.

I am not always non sono sempre attiva. non sono sempre sveglia. non sono sempre disponibile. non sono sempre sorridente. non sono sempre gentile. non sono sempre positiva.

I make io faccio sempre troppo rumore con i pensieri.

I write io scrivo ogni cosa. io scrivo per capire. scrivo con ogni mezzo.

I confuse io confondo realtà e finzione qualche volta. non so mai da che aprte si apre o si chiude con le chiavi.

I need io ho bisogno di cinema. di parole. di carte e penna. di sogni. di sentirti ogni tanto. ho bisogno di qualche "segno" dal mondo e dalla vita. ho bisogno di musica, danza e ho bisogno di zuccheri grassi. e the.

I should potrei fare molto di piu.

I start inizio a perdermi.

I finish io finisco per non ascoltare e dimenticare quando non sono interessate e/o infastidita.

I tag lancio la palla bollente a ...e vabbè...chiunque voglia provarci (con qualche piccolo consiglio :)

 


Taken for a reason. Returned for a purpose.

 
ci sono persone che fanno parte della mia storia, che mi hanno e mi stanno regalando solo sorrisi.
certo, ovvio che sono io. io che riesco solo a ricordami sorrisi, forse.
è che ci sto pensando da qualche giorno.
è una lista molto corta. molto. e forse cosi di impatto arrivo a contarne tre. due di loro vivono lontani, chi piu chi meno. e sono questi due quelli a cui devo di piu.
la terza persona vive qui, dopo due rotonde. e sì, mi ha fatto piangere. anche. ma mi ha dato moltissimo altro oltre le lacrime. e ho la sensazione che sia cambiato qualcosa tra noi. in meglio, ora.
perchè sono cambiata io. e le cose sembrano piu normali ora. per quanto possono essere normali con la maura ;)
ma questa è un'altra storia.

le due persone che vivono piu lontante da me, sono quelle che amo in modo diverso.
e non significa che sia un'amore piu forte, piu vero.
è piu...piu tangibile.
e per la prima volta ammetto con me stessa, che una di queste due è un'esempio per me.
per la prima volta nella mia storia, ho qualcuno a cui guardare.
non imitare.
ma solo una luce che nel momento in cui ho bisogno di pensare illumina la strada. un po.

tre. ridicolo, no? tre persone.

mi faccio convincere a vedere qualcosa che mai avrei visto.
rientro tardi.
pago un biglietto per vedere Fabrizio alle 2.45
mi iscrivo ad un esame di informatica alle 3.00
e ho un lampo impresso su pellicola


tre persone.

martedì, giugno 06, 2006

 

camminare sulle mie gambe mi da le vertigini in questi giorni.
metto le all star nuove. blu. basse.

ho due paia di vecchie alla star. alte. nere.
sono come pagine di una vita.
ogni paio ha scritto sopra con inchiostro indelebile nero qualcosa che le ha caratterizzate. qualcosa a cui sono state presenti.
il primo paio, sono le all star di new york. la new york di fabrizio. la mia prima america. il primo hot dog che i gabbiano rubano dalle mani di quell'angelo. fabrizio, è new york per me.
e l'ho sentito ieri sera. e ora sto bene.

il secondo paio, ha una luna sulla punta. una luna con tre stelle. che parlavano di te.
hanno i sigur ros come musica. hanno londra come città. hanno irene come sorriso.
sono il paio piu ricco. perchè hanno piu scritte.
ma hanno anche il mio silenzio. potente. sono le scarpe nere del mio silenzo.

e queste sono nuove, ma gia tatuate.
hanno belgrado sopra. hanno dejan. hanno nikola. hanno una settimana di inglese. hanno i sogni la notte fatti nella lingua che amo.
e sono basse. blu. diverse.

oggi ho le vertigini.
ieri ho visto Volver e ho rivisto Inside Man. ho visto anche L'arco. ho sentito Fabrizio.
oggi vedremo.
ho un tavolo da ping pong da verniciare.

lunedì, giugno 05, 2006

 
e so che diventerei cattivate. se solo lasciassi andare le dita e i pensieri. ma ci provo. a non essere quello che sono.

 


non mi muovo sulle mie gambe.
non le lascio poggiare a terra.
uso una bici. quella per cui ho sudato tanto, quella da corsa bella come la volevo io. e si, lascio credere al fratello che sia sua. a lui basta pensarlo.
a me serve solo averla quando ho bisogno di avere male alle braccia e quando ho bisogno di muovermi, senza toccare terra.

sì, accarezzo il tuo pensiero. il vostro, anche. e chiudo gli occhi per sorridere. di me.
lascio che il suo calore ritorni nella mia mente e lascio che il tuo pensiero si allontani in silenzio da me.


e la notte nascondo la cosa di cui piu mi vergogno tra le coperte.
la nostalgia.

ascolto tracy chapman. alta. e penso a dove andare con la bici, quando invece dovrei studiare.
devo trovare uan strada in cui non incrociare te. e non incrociare te.

 
ora, perchè tutti pensano che non sono in grado di andare in bici fino a como? fanculo...
dieci anni di scout
due vacanze in bici
non sono cosi "donna" come tutti pensano....

fanculo

sabato, giugno 03, 2006

 
al campo hanno tagliato l'erba.
ora c'è un immenso diviso in due. da un lato l'erba alta con i fiori gialli, quelli che da bambina agli scout tutti dicevano "se li cogli, muore la mamma". io li strappavo sempre. e tutti a guardarmi. quelli li. gialli. per meta infinito.
e il resto è solo erba tagliata, dura sotto i piedi nudi. e i grandi cilindri di erba.

"che mi racconti...?"
....ho visto una farfalla viola. io adoro il viola.
e ho camminato lungo il sentieri pensando che la miglior fotografia di oggi sarebbe stata quella farfalla. ma che non dovevo.
era solo colore. solo parole per la carta.
quel viola.
ali viola.

When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse

And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste
could it be worse?

Lights will guide you home
and ignite your bones
And I will try to fix you

[Fix You - Coldplay]

...ho voglia di parlare questa lingua che amo ma che non è mia...qui, dove i piedi sanno come muoversi. ma la bocca non sa mai come prendere ossigeno. e gli occhi si posano sempre nel posto sbagliato....

venerdì, giugno 02, 2006

 
è arrivato.
un anno fa
eccolo.
sorrido. ti penso. non è malinconia. no, non è "oh Dio, è passato un anno". è solo un ti penso. un ti penso leggerlo.

 
bravo. bravo.
perchè non mi ero accorta fosse uscito il programma di quest'anno per il Festival di Villa Arconati....e perfetto. c'è Giovanni Allevi.
e non me lo perdo per nulla al mondo....è troppo forte quel ragazzo, poi la Villa è bellissima :)

e come dice la nonna "chi mi ama mi segua..." altrimenti ci vado sola :) cmq...

grazie Teo!!

giovedì, giugno 01, 2006

 

Because I'm happy to be sad
I want it all I want it bad
Oh, oh, it's all that I want

A vintage year of pop I hear
The middle of the end is near

Torture me and torture me
It's forcin' me so torture me
Torture me with socery
It's forcin' me so torture me

[Torture Me - Red Hot Chili Peppers]

mi siedo sotto il sole in giardino. cerco di scaldare un po questo sangue. nelle orecchie Stadium Arcadium (ascoltalo!) si alterna a Giovanni Allevi. e si, alle volte le orecchie hanno bisogni di salti cosi...da un lato all'altro dell'immaginabile.
leggo l'unico libro di Pennac che mi manca...questo binario morto....scritto a piu mani.
ho bisogno di parole scritte.

e già, the storm in my mind....si, questa tempesta della testa si sta tranquillizando. merito di qualche giorno di vento. di questa luna nuova. del freddo di ieri sera. della rotonda quadrata. del sentir gente parlare di cinema così. di un amico. amico. amico. amico.
suona cosi oggi. ed è leggero. tutto.

e lo so che parlo troppo. lo so. che spesso dico cose che non sono vere.
mento. a tutti. a me stessa. sono posseduta dalle parole.
lo sono sempre stata.

sono troppo veloce, lo hai detto anche tu.
sto diventando troppo veloce.

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